Dopo un primo trimestre di crescita, si è delineato un quadro di forte incertezza circa l'andamento del ciclo in regione. I giudizi degli imprenditori sulle prospettive dell'attività produttiva sono peggiorati, i piani di investimento sono stati ridimensionati.
Le esportazioni tuttavia hanno continuato ad aumentare per tutto il primo semestre, riportandosi ai livelli precedenti alla crisi. È proseguito l'andamento negativo nel settore delle costruzioni e delle opere pubbliche. I servizi hanno ristagnato. Nel mercato del lavoro l'occupazione ha continuato a diminuire, così come l'offerta di lavoro.
Il tasso di disoccupazione è sceso, nel secondo trimestre, al 5,3 per cento. L'utilizzo della Cassa integrazione guadagni si è ridotto, sia nella componente ordinaria che in quella straordinaria e in deroga, tranne che nell'edilizia che ne ha registrato un aumento. L'andamento dei finanziamenti all'economia lombarda ha mostrato un recupero nel corso dei primi mesi del 2011, per poi assestarsi su ritmi d'incremento positivi ma contenuti a partire dal secondo trimestre dell'anno.
La dinamica è riconducibile alla componente delle imprese: dopo le sistematiche riduzioni nei due anni precedenti, è tornato a crescere il credito alle aziende dell'industria e dei servizi; è invece proseguito il calo nel comparto delle costruzioni. Segnali di peggioramento nelle condizioni di accesso al credito sono stati rilevati nelle indagini presso le banche e le imprese della regione.
Le erogazioni alle famiglie consumatrici hanno continuato a espandersi, sebbene a ritmi contenuti. Il rischio di credito è rimasto elevato nel confronto con gli anni antecedenti la crisi, pur con qualche segnale di miglioramento. La raccolta bancaria presso le famiglie e le imprese è risultata stagnante; i depositi bancari hanno continuato a diminuire, a fronte di una modesta crescita delle emissioni obbligazionarie collocate presso la clientela regionale. Anche il comparto del risparmio gestito è stato caratterizzato da un rallentamento.
