N. 20 - L'economia della SiciliaRapporto annuale

Alla caduta del PIL del 2009, meno pronunciata rispetto alla media del Paese, ha fatto seguito, nel 2010, una ripresa dell'attività economica siciliana più contenuta di quella che ha interessato le restanti regioni.

Nel settore industriale i principali indicatori hanno segnalato nel corso del 2010 un miglioramento della congiuntura, che si è fatto più evidente a partire dalla primavera. Il miglioramento degli ordinativi e dei livelli produttivi ha consentito un più ampio utilizzo degli impianti. L'espansione del commercio internazionale ha permesso anche alle esportazioni siciliane di recuperare in gran parte il significativo calo registrato nel 2009; i riflessi sulla dinamica economica regionale sono risultati però limitati, a causa della strutturale modesta apertura all'export del settore manifatturiero locale.

L'attività del settore edile ha continuato a contrarsi, nonostante la ripresa degli importi dei bandi per opere pubbliche; in un contesto di modesta ripresa dei prezzi di vendita, nel mercato immobiliare è diminuito ulteriormente il numero di compravendite.

Le imprese dei servizi privati non finanziari hanno registrato una modesta ripresa del fatturato; nel commercio si è stabilizzato il valore delle vendite di prodotti alimentari, dopo la diminuzione dell'anno precedente.

Nel settore del turismo è tornato ad aumentare il numero di pernottamenti, dopo tre anni di calo, soprattutto tra gli stranieri. Nell'ultimo decennio si è assistito a una ricomposizione dell'offerta a favore delle strutture ricettive di elevata qualità.

In base a informazioni di bilancio aggiornate al 2009, la fase ciclica recessiva ha comportato un calo delle vendite e della redditività delle imprese regionali; ha intensificato le difficoltà nella gestione dei crediti commerciali. La crisi non ha avuto riflessi di rilievo sull'indebitamento finanziario delle imprese.

Nel mercato del lavoro vi è stata una nuova diminuzione del numero di occupati e il tasso di occupazione è sceso per il quarto anno consecutivo; quello femminile rimane strutturalmente molto basso, circa la metà di quello relativo agli uomini. Sono aumentate le persone in cerca di lavoro; il tasso di disoccupazione è risultato il più elevato tra le regioni italiane.

Nel mercato creditizio il tasso di crescita dei prestiti bancari è risultato positivo e superiore a quello rilevato nell'anno precedente. L'espansione del credito ha riguardato sia le imprese, soprattutto quelle a minore rischiosità e finanziate dalle banche maggiori, sia le famiglie, in connessione con l'accresciuta domanda di mutui.

Nel 2010, come nei due anni precedenti, il flusso delle nuove sofferenze bancarie in rapporto ai prestiti è cresciuto, soprattutto per le imprese di piccole dimensioni e le famiglie. Oltre che in un aumento delle sofferenze bancarie, il deterioramento della qualità del credito si è manifestato anche attraverso un incremento, riscontrato tra la seconda metà del 2008 e il 2010, della frequenza con cui le posizioni creditizie sono transitate verso situazioni caratterizzate da crescenti difficoltà (incagli, sofferenze e perdite).

Con riferimento al risparmio finanziario, nel 2010 i depositi bancari hanno registrato una contrazione, più accentuata per le imprese, mentre il valore dei titoli in deposito è aumentato in misura modesta.

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