N. 93 - L'economia dell'Emilia-RomagnaAggiornamento congiunturale

Dopo una caduta del PIL stimata in circa il 6 per cento nel 2009, nella prima parte dell'anno si è avviato un moderato recupero dell'economia regionale. Nell'industria si è arrestata la caduta dei livelli di attività, con un progressivo miglioramento nel corso del semestre, grazie all'espansione delle esportazioni, sostenute dalla robusta crescita della domanda mondiale. Le previsioni degli operatori circa l'andamento della domanda nei prossimi sei mesi sono positive. Si è interrotta la flessione degli investimenti in macchinari e attrezzature ed è migliorata la redditività delle imprese. Il quadro congiunturale nelle costruzioni è rimasto negativo con un calo del volume di affari. Nel commercio si è avuta una debole ripresa, limitata al comparto della grande distribuzione; i movimenti di turisti verso la riviera romagnola si sono ridotti a causa del calo della componente italiana. Sul mercato del lavoro non si sono avuti segnali di ripresa: gli occupati hanno continuato a ridursi, in particolare nell'industria, e il ricorso alla Cassa integrazione guadagni è ulteriormente cresciuto; il numero di persone in cerca di lavoro è aumentato sensibilmente. I prestiti alle famiglie hanno continuato a crescere e la caduta di quelli alle imprese si è arrestata alla fine dell'estate. Si è interrotto il deterioramento della qualità del credito, sebbene la rischiosità dei prestiti permanga su livelli storicamente elevati. Per i prossimi mesi le prospettive restano incerte: all'effetto espansivo della ripresa del commercio internazionale, in lieve rallentamento dai mesi estivi, si accompagnano le cautele nel recupero dell'accumulazione di capitale e la debolezza dei consumi che risentono del deterioramento delle condizioni occupazionali.

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