N. 57 - L'economia del MoliseRapporto annuale

Nel 2009 si è aggravata la fase recessiva dell'economia molisana avviatasi nell'ultimo scorcio dell'anno precedente. Le più recenti stime relative al 2009 della Svimez e Prometeia indicano una diminuzione del PIL a prezzi costanti compresa tra il 4 e il 5 per cento. La sfavorevole fase congiunturale ha riguardato tutti i settori produttivi. I consumi delle famiglie si sono ridotti; gli investimenti sono diminuiti. Le esportazioni, valutate a prezzi correnti, sono scese ai livelli minimi dell'ultimo decennio.

La crisi ha colpito soprattutto l'industria manifatturiera con un impatto maggiore su quei comparti strutturalmente già deboli. La caduta della domanda estera ha aggravato le difficoltà dell'industria della moda che si sono estese all'intera filiera produttiva regionale. L'attività edilizia è diminuita, il numero di ore lavorate segnalato alle casse edili si è attestato sui valori minimi dell'ultimo quinquennio. Anche il terziario ha risentito delle difficoltà congiunturali.

Le condizioni del mercato del lavoro sono rapidamente peggiorate. Dopo una fase di prolungata crescita, la domanda di lavoro si è ridotta, nonostante un intenso ricorso agli ammortizzatori sociali. Il calo dell'occupazione ha interessato soprattutto i lavoratori dipendenti e quelli con contratto a termine.

Alla fine del 2009 il credito bancario è sceso al di sotto del livello di dodici mesi prima, anche al netto di alcune operazioni straordinarie che ne hanno condizionato l'andamento. La dinamica è rimasta significativamente differenziata tra il settore produttivo e le famiglie.

I prestiti concessi alle imprese sono diminuiti; al contenuto fabbisogno finanziario delle aziende, connesso alla debolezza del quadro congiunturale, si è associata la maggior prudenza adottata dalle banche nel valutare il merito creditizio. Il calo è stato più pronunciato per le grandi imprese. Da un approfondimento condotto è emersa la rilevanza del ruolo dei consorzi di garanzia collettiva dei fidi nel favorire l'accesso al credito delle piccole imprese.

I prestiti alle famiglie consumatrici hanno rallentato, risentendo soprattutto del protrarsi della debolezza della domanda. I nuovi mutui per l'acquisto di abitazioni hanno registrato una moderata ripresa che ha riguardato unicamente i finanziamenti a tasso indicizzato.
La qualità del credito si è significativamente deteriorata. Sulla dinamica hanno inciso le difficoltà dell'industria della moda regionale. Escludendo questo comparto, il tasso di ingresso in sofferenza, seppure in aumento, sarebbe stato in linea con quello delle altre regioni del Mezzogiorno.

In un contesto nazionale caratterizzato da una politica di bilancio orientata al contenimento della spesa, a livello decentrato ha acquistato sempre più rilievo il monitoraggio dei costi della sanità. La Regione Molise, a causa degli squilibri strutturali nella gestione del sistema sanitario, dal 2007 ha adottato un Piano di rientro; è stato, inoltre, previsto un affiancamento gestionale da parte dei Ministeri della Salute e dell'Economia. Secondo quanto rilevato anche dalla Corte dei conti, il contenimento della spesa realizzato nel primo triennio di attuazione del Piano non appare ancora sufficiente a garantire un equilibrio strutturale; ciò potrebbe determinare ulteriori maggiorazioni nelle aliquote delle principali imposte regionali.

Tra le misure auspicate nel Piano di rientro vi è in particolare il riassetto della rete ospedaliera, ancora caratterizzata da un'elevata capillarità, e il completamento del processo di razionalizzazione della spesa per acquisti di beni e servizi.

Testo della pubblicazione