N. 85 - L'economia della LombardiaAggiornamento congiunturale

Nella prima metà del 2009, la produzione industriale ha subito una forte flessione rispetto al primo semestre del 2008, in tutti i comparti di specializzazione della regione. In estate sono emersi segnali di ripresa, ma a settembre le valutazioni qualitative delle imprese sull'andamento atteso di domanda e produzione erano ancora molto caute; i segnali di recupero restano incerti. Per le costruzioni e i servizi, l'attività si è significativamente contratta rispetto al primo semestre del 2008, risentendo, nel primo caso, del raffreddamento delle quotazioni immobiliari, nel secondo della debolezza dei consumi. Le esportazioni hanno registrato la contrazione più elevata dal periodo postbellico. Si è interrotto l'aumento dell'occupazione, dopo un lungo periodo di crescita; si è intensificato in misura eccezionale il ricorso alla Cassa integrazione guadagni; il tasso di disoccupazione è salito al 5,0 per cento nel primo semestre del 2009. La recessione si è riflessa anche sul mercato del credito. A giugno, per la prima volta dall'inizio della crisi, il tasso di crescita dei prestiti bancari alla clientela lombarda è divenuto negativo. L'andamento è riconducibile sia alla riduzione della domanda, dovuta alla difficile congiuntura economica, sia a condizioni di offerta ancora restrittive, seppure con un'intensità più contenuta rispetto alla fine del 2008. La decelerazione è stata più decisa per le aziende di media e grande dimensione. I finanziamenti alle famiglie consumatrici hanno sensibilmente rallentato. La congiuntura negativa ha avuto ripercussioni sulla qualità del credito; i prestiti alle imprese hanno mostrato segnali di deterioramento marcati, più accentuati di quelli alle famiglie consumatrici. I depositi bancari hanno rallentato, e anche le gestioni patrimoniali e i fondi comuni italiani hanno registrato deflussi di importo significativo.

Testo della pubblicazione