N. 39 - L'economia della SiciliaRapporto annuale

Dal quarto trimestre dello scorso anno, con l'aggravarsi della crisi, l'economia internazionale ha sperimentato la più profonda recessione degli ultimi decenni. L'economia italiana, colpita dalla crisi in una fase particolarmente delicata, caratterizzata da una profonda trasformazione strutturale, è stata l'unica tra le maggiori economie dell'area dell'euro a registrare una riduzione del PIL già nella media del 2008. L'attività economica ha continuato a contrarsi a ritmi molto elevati nella prima parte del 2009. La brusca caduta del commercio estero e degli ordinativi, tra la fine del 2008 e l'inizio dell'anno successivo, ha dapprima colpito l'industria, che ha reagito contraendo la domanda di lavoro e rinviando i piani di investimento. Anche i consumi delle famiglie si sono ridotti.

La crisi finanziaria internazionale ha colpito pesantemente il Mezzogiorno e la Sicilia, che già nella prima parte del 2008 avevano registrato contenuti livelli di attività economica. Secondo stime della Svimez, nel 2008 il PIL della regione si sarebbe ridotto in misura lievemente minore che nel Mezzogiorno. La crisi nell'Isola ha avuto un impatto maggiore sui settori del manifatturiero, dei trasporti e del commercio. I principali indicatori relativi all'industria, in particolare, avevano mostrato un evidente peggioramento già sul finire del 2007; nel corso del 2008 gli ordinativi e la produzione hanno accentuato l'andamento calante, con una diminuzione del grado di utilizzo degli impianti. Le imprese contattate per la consueta indagine annuale condotta dalla Banca d'Italia hanno ridotto gli investimenti in misura sensibile; la percentuale di aziende che hanno chiuso l'esercizio in utile è scesa.

Il clima di fiducia tra i consumatori ha continuato a deteriorarsi per gran parte dell'anno, con evidenti riflessi negativi sulle vendite del commercio, diminuite anche in valore nominale. Nel settore turistico si sono ridotti sia gli arrivi sia le presenze, soprattutto provenienti dall'estero. In base ai dati di un'indagine campionaria della Banca d'Italia sui flussi di turismo internazionale, tra il 1997 e il 2007 i tassi medi annui di crescita registrati dalla Sicilia, per numero di pernottamenti e per spesa effettuata da turisti stranieri, erano stati i più elevati tra quelli delle regioni meridionali.

Nelle costruzioni si è manifestato un rallentamento dei prezzi degli immobili di edilizia residenziale; il numero di compravendite si è ridotto in misura superiore a quanto già avvenuto nel 2007. Il valore complessivo delle gare per opere pubbliche bandite nel 2008 è diminuito.

Le esportazioni hanno decelerato in misura sensibile; al netto dei prodotti petroliferi si è registrato un calo, particolarmente significativo nel quarto trimestre dell'anno. La contrazione delle vendite all'estero ha riguardato principalmente i mercati dell'area euro.

L'occupazione è diminuita per il secondo anno consecutivo; il calo ha riguardato l'agricoltura, l'industria in senso stretto e il commercio. È tornato ad aumentare il numero di persone in cerca di lavoro e dopo otto anni si è interrotto il calo del tasso di disoccupazione, che rimane il più elevato in Italia. Tra il 1991 e il 2008 il numero di stranieri residenti in Sicilia è cresciuto in modo significativo, seppure a tassi inferiori a quelli medi del Paese a causa delle maggiori difficoltà che caratterizzano il mercato del lavoro locale. Gli immigrati sono occupati in misura prevalente nei comparti produttivi più tradizionali, come l'agricoltura, il manifatturiero a basso contenuto tecnologico e i servizi alle famiglie.

L'andamento del credito ha risentito del peggioramento del quadro congiunturale, accentuando il rallentamento gia in atto nel 2007; hanno inciso fattori di offerta e anche di domanda. Le banche hanno applicato criteri più rigidi nell'erogazione dei prestiti alla clientela; le famiglie hanno ridotto la domanda di mutui ipotecari, mentre il fabbisogno finanziario dei settori produttivi è cresciuto a fronte dell'aumento delle scorte e del capitale circolante, nonostante il calo degli investimenti.

Sino alla fine del 2008 si è verificato un incremento dei tassi di interesse sui prestiti a breve scadenza, soprattutto con riferimento alle imprese. I tassi praticati sulle operazioni a medio e a lungo termine sono lievemente cresciuti per il complesso della clientela, ma sono diminuiti per le famiglie. Da indicazioni provvisorie relative al primo trimestre del 2009, i tassi di interesse sono scesi sensibilmente, rispondendo al calo dei tassi ufficiali di riferimento.

La flessione dell'attività produttiva si è riflessa anche nell'aumento del tasso di decadimento dei prestiti; una quota rilevante delle nuove sofferenze emerse nel corso del 2008 si riferisce a posizioni debitorie di imprese industriali.

La raccolta bancaria è aumentata a tassi più elevati rispetto alla media degli anni più recenti, soprattutto nella forma delle obbligazioni, che sono tornate a crescere dopo un quinquennio di variazioni negative. Il valore dei titoli in custodia e amministrazione è rimasto stazionario, ma si è verificata una ricomposizione dal risparmio gestito a quello amministrato.

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