L'economia dell'Umbria nel 2005Rapporto annuale

Nel 2005 il livello di attività economica non si è discostato significativamente da quello dell’anno precedente.

Nell’industria manifatturiera le vendite, ancora sostenute dalla componente estera, sono cresciute a un ritmo inferiore rispetto al 2004 e alle attese degli operatori; i margini unitari di profitto si sono ulteriormente ridotti. Il fatturato ha risentito della diminuzione del settore dei metalli e prodotti in metallo; sono stati invece interessati da un miglioramento la meccanica e il tessile abbigliamento. Gli investimenti fissi lordi sono aumentati.

Il settore delle costruzioni ha continuato a crescere grazie al contributo dell’edilizia residenziale, mentre è stato negativo l’apporto delle opere pubbliche; nel mercato immobiliare i prezzi sono aumentati ulteriormente, in presenza di una riduzione del numero delle compravendite.

Il commercio è leggermente cresciuto rispetto all’anno precedente; al positivo andamento delle vendite della grande distribuzione si sono contrapposte le difficoltà delle strutture di minori dimensioni. Il movimento turistico ha mostrato segnali di miglioramento, legati alla ripresa dei flussi dall’estero.

È aumentato il numero degli occupati, anche per l’effetto residuo della regolarizzazione dei lavoratori immigrati; si è intensificato il ricorso da parte delle imprese alla Cassa integrazione guadagni.

I prestiti concessi a residenti in regione sono cresciuti a un ritmo superiore a quello dell’anno precedente, sostenuti ancora dal basso livello dei tassi di interesse; l’accelerazione ha interessato sia il comparto produttivo, sia le famiglie consumatrici. L’incremento si è concentrato nella componente a medio e a lungo termine, che ha beneficiato della ripresa degli investimenti nell’industria e dell’ulteriore espansione del credito connesso con il mercato immobiliare (mutui alle famiglie per l’acquisto delle abitazioni e impieghi alle imprese di costruzioni).

Le condizioni di offerta sono rimaste favorevoli; i margini non utilizzati delle linee di credito si sono ampliati e si è ridotta l’incidenza degli sconfinamenti sui prestiti erogati.

La qualità del credito è lievemente migliorata, sia per le famiglie, sia per le imprese; nel corso dell’anno sono state realizzate numerose operazioni di cessione di sofferenze, che hanno determinato una riduzione della loro incidenza sui prestiti complessivi.

I risparmiatori umbri, pur confermando la propria preferenza per strumenti con elevata liquidità, sono tornati a effettuare investimenti con più elevati livelli di rischio e rendimento (azioni, obbligazioni societarie e quote di fondi comuni). La raccolta bancaria nei confronti delle famiglie consumatrici ha mantenuto i ritmi di crescita del 2004, sostenuta dall’elevata domanda di conti correnti e pronti contro termine; si è incrementato ulteriormente il collocamento di prodotti assicurativi.
Le banche hanno potenziato anche nel 2005 le proprie reti di vendita: è aumentata la diffusione sia dei canali tradizionali, sia di quelli telematici.

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