L'economia del Molise nel 2005Rapporto annuale

Il 2005 è stato un anno modesto per l’economia molisana. Secondo le prime stime della Svimez il prodotto interno lordo è diminuito. La domanda interna è rimasta debole, gli investimenti produttivi sono calati; un sostegno è derivato dal favorevole andamento della domanda del mercato immobiliare e dalle esportazioni.

La produzione agricola è diminuita. Il numero di imprese attive si è sensibilmente ridotto, associandosi a un calo occupazionale.

La produzione industriale ha ristagnato, risentendo della crisi nei comparti metalmeccanico, metallurgico e del tessile e abbigliamento. Secondo i conti economici territoriali dell’Istat, nel periodo 1999-2004 il peso del valore aggiunto del settore industriale in rapporto al totale è calato di oltre 2 punti percentuali, al 17,4 per cento.

Nel settore delle costruzioni, l’edilizia residenziale ha beneficiato dell’andamento favorevole della domanda di nuove abitazioni. Nel comparto delle opere pubbliche, l’incremento della produzione delle imprese con sede in regione è in parte riconducibile ai lavori appaltati in altre regioni italiane.

Nel terziario le vendite al dettaglio sono rimaste pressoché invariate nonostante l’ulteriore crescita della grande distribuzione. I flussi turistici sono ulteriormente calati.

Il numero degli occupati si è ridotto, risentendo soprattutto di un forte calo degli addetti nell’agricoltura e nei servizi. Il tasso di disoccupazione è diminuito, in conseguenza della minore partecipazione al mercato del lavoro.

Nel 2005 i prestiti bancari sono aumentati a un ritmo meno intenso rispetto all’anno precedente. La crescita è stata determinata dalla componente a medio e a lungo termine, in parte riconducibile a operazioni di riequilibrio per scadenza dei finanziamenti alle imprese. Una più accresciuta espansione del credito ha interessato le aziende delle costruzioni e del terziario. I finanziamenti all’industria manifatturiera sono invece diminuiti; il calo è stato più marcato nei comparti dell’alimentare e del tessile e abbigliamento.

È proseguito l’aumento dei prestiti alle famiglie, sebbene a un ritmo inferiore rispetto all’anno precedente. Il tasso di ingresso in sofferenza si è ridotto. Nonostante la diminuzione del flusso di nuove sofferenze, il rapporto tra prestiti e sofferenze è rimasto su livelli molto elevati. La raccolta bancaria è aumentata, sostenuta anche dalla maggiore liquidità detenuta dalle imprese manifatturiere.

Testo della pubblicazione