L'economia della Liguria nel 2005Rapporto annuale

Nel 2005 l’attività economica in regione ha continuato a mostrarsi debole: in base alle stime Prometeia e Svimez il prodotto interno lordo della Liguria a prezzi costanti è lievemente aumentato, recuperando la flessione dell’anno precedente.

Nel settore industriale la domanda e la produzione hanno registrato un miglioramento nel corso dell’anno, pur mantenendosi su livelli inferiori a quelli reputati normali dalle aziende. Le vendite all’estero, cresciute considerevolmente a valori correnti, sono state per buona parte trainate dalla dinamica strutturalmente erratica della cantieristica navale e dalla favorevole congiuntura del settore energetico. Alcune grandi aziende, in particolare quelle operanti in quest’ultimo comparto, hanno incrementato il fatturato, che è invece rimasto stazionario per le altre imprese industriali. La spesa per investimenti, condizionata dall’incertezza delle prospettive, non è aumentata, contrariamente alle previsioni inizialmente formulate dalle aziende.

Il settore delle costruzioni ha fornito un contributo positivo alla crescita dell’economia, sebbene in misura inferiore rispetto agli anni precedenti. L’attività si è ridotta nel comparto delle opere pubbliche, che negli ultimi anni aveva beneficiato di interventi di riqualificazione nella città di Genova. È rimasto invece intenso lo sviluppo dell’edilizia residenziale, grazie all’aumento dei prezzi nel mercato immobiliare e alla robusta domanda di abitazioni, favorita dal basso livello dei tassi di interesse.

Per i servizi, il cui apporto alla crescita del valore aggiunto e dell’occupazione negli ultimi anni è stato determinante, la dinamica congiunturale nel 2005 non è stata favorevole. La debolezza dei consumi delle famiglie si è riflessa in una stagnazione delle vendite al dettaglio, cresciute solo per le imprese della grande distribuzione. Il movimento mercantile presso i porti regionali è rimasto stabile sui livelli dell’anno precedente, registrando un modesto incremento per le merci containerizzate.

Diversamente dai principali scali europei, quelli liguri hanno beneficiato in misura limitata della crescita dei traffici internazionali, anche a causa di carenze infrastrutturali. È invece aumentato il numero di passeggeri in transito, esclusivamente nel segmento delle crociere, in forte espansione nel Mediterraneo. Le presenze presso le strutture ricettive sono ulteriormente diminuite, a seguito dei minori arrivi di visitatori sia italiani sia stranieri. Come negli ultimi anni, i flussi turistici sono stati frenati dall’accresciuta concorrenza, anche in termini di prezzo, di altre località balneari e dall’andamento insoddisfacente del reddito disponibile delle famiglie.

L’occupazione regionale è lievemente aumentata; vi ha contribuito in parte il residuo effetto della regolarizzazione degli immigrati. Tra le nuove assunzioni hanno avuto un peso rilevante le forme flessibili di impiego. Il tasso di disoccupazione è rimasto stabile a un livello superiore a quello dell’area nordoccidentale del paese.

I finanziamenti bancari a clientela residente sono tornati a crescere, dopo la sostanziale stazionarietà del 2004. L’incremento è stato determinato dalle famiglie, sia consumatrici sia produttrici, e dalle società non finanziarie, mentre il credito alle Amministrazioni pubbliche si è ulteriormente ridimensionato. Nell’ambito dei settori produttivi l’indebitamento bancario è aumentato per le imprese del terziario e delle costruzioni, mentre è lievemente diminuito nell’industria manifatturiera, in linea con la debolezza degli investimenti.

Come avviene ormai da oltre un quinquennio, la domanda di credito si è concentrata nella componente a medio e a lungo termine, anche grazie al costo contenuto dei prestiti a protratta scadenza. I finanziamenti a breve hanno continuato a essere penalizzati dalla sfavorevole congiuntura e dai soddisfacenti livelli di redditività e di autofinanziamento che emergono dall’analisi dei bilanci di un campione di imprese regionali. In base alle evidenze contabili del triennio 2002-2004, si registra inoltre una progressiva flessione del grado di indebitamento, sia nella piccola sia nel-la grande dimensione, e un contenimento dell’onerosità del debito finanziario.

Nel 2005 il flusso di nuove sofferenze rettificate, in rapporto agli impieghi vivi all’inizio del periodo, è diminuito considerevolmente, dopo la notevole crescita dell’anno precedente. Anche la consistenza dei prestiti inesigibili si è ridotta; tale andamento è stato tuttavia determinato da cessioni di prestiti bancari non in bonis di clientela ligure. In assenza di tali operazioni le posizioni in sofferenza si sarebbero incrementate e la loro incidenza sui prestiti regionali complessivi sarebbe rimasta stabile sui livelli di dodici mesi prima.

L’andamento della raccolta bancaria ha continuato a riflettere l’orientamento prudente dei risparmiatori. Sono cresciute le giacenze in conto corrente e i pronti contro termine, mentre si è lievemente ridotta la provvista obbligazionaria, dopo il sostenuto sviluppo degli ultimi anni. Il valore nominale dei titoli a custodia e amministrazione presso il sistema bancario è rimasto stazionario: la contrazione degli investimenti in titoli di Stato è stata compensata dalla crescita delle altre componenti, soprattutto delle quote di fondi comuni di tipo monetario. Le gestioni patrimoniali effettuate dalle banche sono invece ulteriormente diminuite, specialmente nella componente investita in quote di OICR.

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