L'economia dell'Emilia-RomagnaRapporto annuale

Nel 2005 l’attività economica regionale ha ristagnato. In base alle stime di Prometeia, il prodotto interno lordo a prezzi costanti sarebbe cresciuto dello 0,3 per cento (0,2 nel 2004), grazie all’incremento delle esportazioni (1,8 per cento) che hanno continuato a espandersi a tassi più elevati della media nazionale.

I consumi finali interni delle famiglie si sarebbero attestati sugli stessi livelli dell’anno precedente a fronte di una riduzione dello 0,9 per cento degli investimenti fissi lordi.
Il valore della produzione agricola ha avuto una significativa flessione, anche per effetto di un calo dei prezzi in alcuni comparti. L’attività si è contratta nell’industria manifatturiera, dove gli ordini e la produzione sono risultati in diminuzione in tutti i settori a eccezione della meccanica. È ulteriormente cresciuta la produzione nelle costruzioni grazie al contributo dell’edilizia residenziale.

Nei servizi, il sostenuto incremento delle vendite della grande distribuzione ha compensato la riduzione registrata presso i piccoli e medi esercizi al dettaglio. La spesa per beni durevoli è cresciuta a un ritmo inferiore a quello dell’anno precedente. È proseguito il calo delle presenze di turisti stranieri nelle province della Riviera regionale, a fronte di una ripresa dei flussi di visitatori nazionali. Il movimento marittimo e ferroviario di merci si è ridotto, a fronte di un incremento del traffico aereo di passeggeri.


Il saldo tra iscrizioni al Registro delle imprese e cessazioni è rimasto su valori positivi e simili a quelli dell’anno precedente; è stato particolarmente elevato, in rapporto allo stock di imprese attive, nel settore delle costruzioni, mentre è risultato negativo in tutti gli altri principali comparti.

È aumentato il numero di lavoratori dipendenti a fronte di un calo di quelli autonomi. Al pari di quanto avvenuto a livello nazionale, l’incremento complessivo dell’occupazione rifletterebbe, almeno in parte, un effetto statistico legato alla graduale registrazione presso le anagrafi di lavoratori stranieri regolarizzati nel biennio precedente.

I prestiti alla clientela regionale hanno registrato un’accelerazione, sotto la spinta delle esigenze finanziarie create da alcune operazioni di fusione e acquisizione. La dinamica dei prestiti all’edilizia e dei mutui alle famiglie ha contribuito a spiegare oltre un terzo della crescita complessiva. I mutui immobiliari sono stati inoltre favoriti dal permanere di condizioni di offerta espansive. Al pari dell’anno precedente, sono aumentati l’importo medio, la durata e la quota del valore dell’immobile coperta dal mutuo. È proseguita su ritmi sostenuti la crescita del credito al consumo. Le nuove sofferenze in rapporto ai prestiti sono rimaste su livelli storicamente contenuti, nonostante la debolezza del ciclo economico regionale. Il risparmio delle famiglie si è principalmente indirizzato verso i pronti contro termine, le azioni e le obbligazioni emesse dalle imprese non finanziarie.

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