Bollettino Economico n. 3 - 2019

Persistono i rischi per l'economia globale

I rischi per le prospettive dell’economia globale, derivanti dal protrarsi delle tensioni commerciali internazionali e dal rallentamento dell'attività in Cina, non si sono attenuati. I rendimenti a lungo termine sono diminuiti nei paesi avanzati, risentendo del deterioramento delle prospettive di crescita e dell’orientamento più accomodante delle principali banche centrali: la Riserva federale ha segnalato la possibilità di future riduzioni dei tassi di interesse.

La BCE considererà le opzioni di accomodamento monetario

L'attività economica nell'area dell’euro resta debole e soggetta a rischi al ribasso; l'inflazione rimane su valori contenuti. Il Consiglio direttivo della BCE ha esteso l'orizzonte entro il quale prevede di mantenere bassi i tassi di interesse, ha definito i dettagli della nuova serie di operazioni di rifinanziamento (TLTRO3) e ha annunciato che, in assenza di miglioramenti, sarà necessario un ulteriore accomodamento monetario, avviando una discussione sulle opzioni che potranno essere utilizzate.

In Italia il ciclo industriale debole ha frenato l'attività…

Gli indicatori congiunturali più recenti segnalano che l'attività economica in Italia sarebbe rimasta stazionaria o leggermente diminuita nel secondo trimestre. A ciò avrebbe contribuito soprattutto la debolezza del ciclo industriale, comune anche alla Germania, determinata dal persistere delle tensioni commerciali. Nelle indagini della Banca d'Italia le valutazioni delle imprese sull'andamento della domanda per i propri prodotti sono lievemente migliorate; prefigurano tuttavia un rallentamento nei prossimi mesi e indicano piani di investimento in espansione molto modesta per l'anno in corso.

…mentre le esportazioni sono cresciute, pur in un contesto incerto

Nonostante la flessione del commercio internazionale, le esportazioni sono moderatamente cresciute nei primi quattro mesi dell'anno. Le incertezze sull'evoluzione del contesto globale si riflettono in giudizi sfavorevoli delle imprese sulle prospettive future degli ordini esteri. Si è però ancora ampliato l'avanzo di conto corrente; la posizione debitoria netta sull'estero del Paese si è quasi annullata. Dall’inizio dell’anno gli investitori esteri hanno acquistato titoli pubblici italiani; il saldo passivo della Banca d’Italia sul sistema dei pagamenti TARGET2 si è ridotto.

La debolezza ciclica contiene l'andamento dei prezzi

Il rallentamento dei prezzi dei beni energetici e la debolezza del ciclo economico frenano l'inflazione, che è diminuita in giugno allo 0,8 per cento (0,4 al netto delle componenti alimentari ed energetiche). Le aspettative di inflazione delle famiglie e delle imprese desunte dai sondaggi restano contenute, anche se sono state riviste lievemente al rialzo rispetto al primo trimestre dell'anno.

I corsi azionari e i rendimenti dei titoli di Stato hanno registrato ampie oscillazioni

I differenziali di rendimento tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi hanno risentito dell'evoluzione dell'incertezza sulla politica di bilancio: sono aumentati in maggio e sono scesi a partire dalla prima settimana di giugno. A tale diminuzione hanno contribuito, in un quadro di generalizzata flessione dei premi per il rischio favorita dalle prospettive di accomodamento monetario, la revisione del disavanzo atteso per l'anno in corso e la conseguente decisione della Commissione europea di non raccomandare l’avvio di una Procedura per i disavanzi eccessivi nei confronti dell'Italia. Lo spread sovrano rispetto ai titoli di Stato tedeschi resta tuttavia superiore al livello prevalente ad aprile del 2018.

I prestiti alle imprese sono diminuiti

Il credito bancario al settore privato si è leggermente indebolito; la crescita è ancora solida per le famiglie, mentre i finanziamenti alle imprese si sono lievemente contratti. L'aumento dell'onere della provvista obbligazionaria delle banche registrato lo scorso anno si è finora trasmesso in misura contenuta ai tassi di interesse praticati sui prestiti alla clientela, anche grazie all'elevata liquidità e al miglioramento dei bilanci bancari; si confermano tuttavia segnali di irrigidimento delle condizioni di accesso al credito per le imprese di minore dimensione.

L'aggiornamento delle proiezioni per l'Italia…

Le proiezioni macroeconomiche per l'economia italiana nel triennio 2019-2021 presentate in questo Bollettino aggiornano quelle predisposte nell’ambito dell'esercizio previsivo dell'Eurosistema, che includevano informazioni disponibili al 22 maggio.

Le proiezioni sono basate sulle ipotesi di un indebolimento del commercio mondiale, in un contesto di perduranti tensioni commerciali, di un orientamento monetario molto accomodante, coerentemente con quanto manifestato dal Consiglio direttivo della BCE, e di spread sovrani ancora elevati, che si trasmetterebbero gradualmente alle condizioni di finanziamento del settore privato.

…incorpora un rallentamento nel 2019 e un recupero nel biennio 2020-21…

La proiezione centrale della crescita del PIL è pari allo 0,1 per cento quest'anno, allo 0,8 il prossimo e all'1,0 nel 2021. Il quadro è caratterizzato da un rallentamento degli investimenti, in linea con quanto segnalato dalle nostre indagini presso le imprese e con il progressivo aumento dei costi di finanziamento; le esportazioni risentirebbero della decelerazione del commercio mondiale. Le aziende italiane manterrebbero tuttavia le proprie quote di mercato. A partire dalla seconda metà dell'anno in corso l'attività recupererebbe gradualmente, soprattutto grazie alla spesa delle famiglie e alle esportazioni. L'inflazione scenderebbe allo 0,7 per cento nel 2019, per poi rafforzarsi progressivamente per effetto del graduale recupero della dinamica della componente di fondo.

…soggetto tuttavia a rischi di origine esterna e interna

Questo quadro è soggetto a rischi per la crescita. Un proseguimento delle tensioni sulle politiche commerciali, frenando le esportazioni e ripercuotendosi sulla propensione a investire delle imprese, potrebbe pregiudicare il recupero dell'attività ipotizzato per la seconda metà del 2019 in Italia e nell'area dell'euro. Sul piano interno, un accentuarsi dell'incertezza riguardo agli orientamenti della politica di bilancio negli anni successivi a quello in corso potrebbe determinare nuove turbolenze sui mercati finanziari e riflettersi sugli investimenti delle imprese; dall'avvio di un circolo virtuoso tra politiche di bilancio e condizioni finanziarie potrebbe invece derivare un impulso all'attività economica. I rischi per l'inflazione, che provengono da un lato da rialzi del prezzo dell'energia e dall'altro da un indebolimento dell’attività economica, sono nel complesso bilanciati.

Testo della pubblicazione