Nel 2021 il surplus della bilancia dei pagamenti della tecnologia dell'Italia - che comprende i compensi per l'uso della proprietà intellettuale e gli scambi di servizi informatici, servizi di ricerca e sviluppo e servizi di architettura e ingegneria (ovvero le transazioni con l'estero in tecnologia non incorporata in beni fisici: disembodied technology) - ha raggiunto un massimo storico (2,6 miliardi di euro, da 1,0 nel 2020).
L'ampliamento dell'avanzo ha riflesso il miglioramento dei saldi di tutte le principali componenti; solo il lieve deficit dei compensi per l'uso della proprietà intellettuale è marginalmente aumentato. Le esportazioni sono cresciute di circa il 18 per cento rispetto al 2020, in linea con le altre tipologie di servizi; le importazioni sono invece aumentate in misura significativamente minore rispetto agli altri servizi (poco meno dell'8 per cento contro circa il 22).
L'avanzo della bilancia tecnologica è interamente attribuibile alle imprese manifatturiere, che realizzano circa il 60 per cento delle esportazioni. È ulteriormente cresciuta la quota delle imprese appartenenti a gruppi esteri, al 68 per cento per le vendite e al 75 per gli acquisti di disembodied technology.
Pur rappresentando negli ultimi anni una delle componenti più dinamiche del commercio di servizi del nostro paese, l'interscambio di disembodied technology dell'Italia in rapporto al PIL rimane inferiore alla media europea e a quella dei maggiori paesi dell'area.
