L'economia della Calabria - Aggiornamento congiunturale, novembre 2018

Viene pubblicato oggi l'aggiornamento congiunturale della Calabria.

Sommario

Nella prima parte del 2018 la ripresa dell'attività economica si è consolidata, pur rimanendo ancora insufficiente a colmare la caduta registrata durante la crisi.

La produzione nel settore industriale ha continuato a espandersi moderatamente, in linea con il 2017. Dopo una lunga fase di debolezza, il processo di accumulazione del capitale si è intensificato. Le vendite all'estero sono cresciute significativamente, pur permanendo su valori modesti in termini assoluti. L'attività nei servizi ha mostrato segnali di miglioramento più intensi rispetto al passato; vi hanno contribuito la positiva stagione turistica e il miglioramento delle vendite nel commercio. Soltanto nelle costruzioni la fase negativa non si è ancora interrotta, soprattutto in connessione alla debolezza del comparto delle opere pubbliche.

La redditività delle imprese conferma i segnali positivi registrati nel biennio 2016-17. Le risorse finanziarie generate hanno alimentato la liquidità delle imprese. I prestiti bancari al settore produttivo sono ancora aumentati, anche se l’intensità della crescita rimane contenuta. Nel complesso, il rapporto tra disponibilità liquide e debito a breve termine ha raggiunto livelli storicamente elevati.

Nel primo semestre del 2018 l’occupazione in Calabria è cresciuta rispetto allo stesso periodo del 2017, in misura superiore a quanto osservato nel resto del Paese. È salita soprattutto l'occupazione autonoma; nel lavoro dipendente l’aumento ha riguardato essenzialmente la componente a termine. Il tasso di disoccupazione è rimasto però stabile, per effetto dell’incremento delle persone in cerca di impiego.

Nel complesso, l’andamento dei finanziamenti è risultato differenziato tra classi dimensionali di banca. La dinamica positiva nel settore produttivo è stata sostenuta in prevalenza dai principali gruppi bancari nazionali, i cui finanziamenti al comparto sono tornati a crescere dopo una contrazione che si protraeva ininterrottamente dal 2012. Il credito alle famiglie, invece, continua a essere sostenuto soprattutto dagli altri intermediari.

La qualità del credito è ancora migliorata, soprattutto per le imprese. Il tasso di deterioramento dei prestiti risulta inferiore a quello degli anni pre-crisi. Anche lo stock di crediti deteriorati si è ridotto, sebbene la sua incidenza sul totale dei prestiti rimanga ancora alta nel confronto storico e superiore alla media italiana.

L'espansione dei depositi bancari si è rafforzata. Tra le forme tecniche, è proseguita la crescita dei conti correnti; il calo dei depositi a scadenza determinata, in atto dal 2015, si è interrotto.

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