Bollettino Economico n. 3, luglio 2014

Copertina Bollettino Economico n. 3, Luglio 2014Il Consiglio della BCE ha introdotto un tasso negativo sulla deposit facility e operazioni di rifinanziamento mirate
Nell'area dell'euro la crescita rimane contenuta, discontinua e diseguale tra paesi; l'inflazione ha continuato a flettere. Il Consiglio direttivo della BCE è intervenuto per allentare ulteriormente le condizioni monetarie e sostenere l'erogazione del credito. Le misure di politica monetaria hanno avuto un impatto immediato sui tassi di interesse di mercato, sul cambio e sugli afflussi di capitali verso molti paesi dell'area, tra cui l'Italia; dal progressivo ricorso delle banche alle nuove operazioni di rifinanziamento potrà derivare un ulteriore contributo espansivo.

In Italia il quadro è ancora fragile, nonostante alcuni segnali favorevoli
L'attività economica nei mesi invernali ha risentito del calo della produzione di energia, in parte legato a fattori climatici, e della persistente debolezza nell'edilizia. In maggio la produzione industriale ha subito una flessione inattesa, comune a tutta l'area dell'euro, in parte attribuibile a effetti di calendario. L'andamento ancora stagnante dell'attività contrasta con gli indicatori congiunturali relativi alla fiducia di imprese e famiglie, di nuovo aumentati dalla primavera. Le rilevazioni qualitative degli ultimi mesi registrano un miglioramento dei piani di investimento, più marcato nell'industria.

Le nostre proiezioni indicano una crescita ancora incerta, che dipende dal rafforzamento della domanda interna
Le proiezioni per l'economia italiana nel biennio 2014-15 pubblicate in questo Bollettino prospettano una ripresa moderata, non esente da significative incertezze. Il graduale ritorno alla crescita presuppone un andamento favorevole degli scambi internazionali e un rafforzamento della domanda interna, cui potrebbero contribuire l'affievolirsi degli effetti restrittivi dell'aggiustamento di bilancio degli anni precedenti, il diradarsi dell'incertezza, l'orientamento espansivo della politica monetaria. La domanda interna beneficerebbe anche dei provvedimenti di sostegno ai redditi da lavoro più bassi e dei pagamenti dei debiti commerciali della Pubblica amministrazione.