N. 1083 - Relazioni tra il mercato dei BTP Futures e BTP Cash: un'analisi basata su dati ad alta frequenza

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di Onofrio Panzarino, Francesco Potente e Alfonso Puorrosettembre 2016

Negli ultimi due anni l’attività sui contratti futures relativi ai titoli di Stato italiani a 10 anni scambiati sul mercato Eurex è cresciuta significativamente: i volumi medi giornalieri e le consistenze in essere sono più che raddoppiati, raggiungendo nell’aprile del 2015 una media giornaliera rispettivamente pari a circa 88.000 e 220.000 contratti. Lo sviluppo del mercato derivato ha reso i contratti futures strumenti imprescindibili per l’attività di market making sull’MTS, rafforzando così il legame fra dinamiche del mercato futures e liquidità del mercato cash.

Nel lavoro si mostra, utilizzando dati giornalieri, come la crescita del mercato futures sui BTP contribuisca positivamente alla liquidità del mercato del sottostante. Il lavoro inoltre evidenzia che la correlazione fra rendimenti del titolo futures e quelli del sottostante cash tende ad indebolirsi all’aumentare della frequenza di rilevazione: quasi perfetta se misurata su basse frequenze di campionamento, essa scende significativamente per frequenze più elevate (pari o inferiori ai 10 secondi). Inoltre, solo ad alte frequenze di rilevazione le variazioni di volatilità del titolo derivato causano (nel senso di Granger) quelle del mercato cash. Tali evidenze sembrano riconducibili in larga parte alla diversa microstruttura dei due mercati (order driven quello derivato e quote driven quello cash) e alla diversa tipologia di operatori che vi partecipano (dealer e investitori istituzionali sul mercato futures, quasi esclusivamente gli Specialisti in titoli di Stato sul mercato MTS); è anche possibile che la negoziazione del BTP futures risenta della presenza di operatori algoritmici ad alta frequenza.

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