N. 699 - Premi per il rischio sui titoli di Stato, fondamentali macroeconomici e tasso di cambio

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di Marcello Pericoli e Marco Tabogagennaio 2009

Il lavoro studia l’andamento del tasso di cambio fra le valute di due paesi in relazione alla pendenza delle rispettive curve per scadenza dei tassi di interesse, tenendo conto anche dei divari in termini di tasso di inflazione e di crescita economica.

A tal fine, si utilizza una generalizzazione di un modello statistico comunemente utilizzato in letteratura (il cosiddetto modello “affine”), basato sull’ipotesi di assenza di arbitraggio, che consente di valutare l’andamento dei premi per il rischio e il loro impatto sul tasso di cambio.

Il modello viene sottoposto a stima econometrica utilizzando le serie storiche mensili del cambio fra il dollaro statunitense e il marco tedesco, di alcune variabili macroeconomiche (inflazione e produzione industriale) e dei tassi di interesse in Germania e negli Stati Uniti per il periodo 1973-1998. L’esercizio viene esteso al periodo 1999-2007 utilizzando il tasso di cambio fra il dollaro e l’euro.

Le principali conclusioni tratte dalle stime sono: i) nel breve periodo l’andamento del tasso di cambio è spiegato solo in minima parte dall’andamento dei tassi di interesse e delle altre variabili macroeconomiche; ii) su orizzonti temporali più lunghi, invece, tali variabili sono in grado di spiegare gran parte delle variazioni del tasso di cambio; iii) l’andamento del tasso di cambio è influenzato non solo dai tassi di interesse a breve, ma anche da quelli a più lungo termine e dai relativi premi per il rischio; iv) la valuta di un paese tende ad apprezzarsi gradualmente, lungo archi temporali non brevi, in seguito ad un aumento dei tassi di politica monetaria in quel paese; v) un apprezzamento del tasso di cambio può essere determinato anche da incrementi del rendimento dei titoli di Stato a lungo termine causati da un aumento dei premi per il rischio; vi) sembra esservi una correlazione molto bassa tra l’andamento dei premi per il rischio sui titoli di Stato statunitensi e di quelli sui titoli tedeschi.

In generale, pur tenendo conto degli andamenti macroeconomici e delle relative aspettative, l’analisi mostra come siano possibili significativi scostamenti fra le variazioni attese del tasso di cambio e il differenziale fra i tassi d’interesse. Tali disallineamenti, nell’arco di tempo esaminato, hanno determinato violazioni della cosiddetta “parità scoperta fra i tassi di interesse”, rendendo profittevoli le strategie di tipo currency carry trade, che consistono nell’acquistare titoli di paesi che offrono elevati tassi di interesse indebitandosi in valute di paesi che pagano tassi di interesse più bassi.

Pubblicato nel 2012 in: International Review of Economics and Finance, v. 22, 1, pp. 42-65

Testo della pubblicazione