N. 684 - Conciliare lavoro e famiglia in Italia: le decisioni lavorative delle neomadri dopo la nascita di un figlio

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di Piero Casadio, Martina Lo Conte e Andrea Neriagosto 2008

Rispetto ad altri paesi europei, l’Italia si caratterizza per un modesto tasso di occupazione femminile, nonostante la significativa crescita registrata negli ultimi anni. In particolare, la partecipazione al mercato del lavoro si riduce significativamente per le neomadri nei primi tre anni di vita del bambino, senza poi aumentare negli anni successivi. In tale contesto, la ricerca studia le decisioni lavorative delle neomadri nei due anni successivi alla nascita di un figlio, utilizzando i dati della prima indagine campionaria sulle nascite realizzata dall’Istat.

Si mostra che circa il 20 per cento delle madri occupate durante la gravidanza lascia il lavoro dopo la nascita del figlio. Circa i due terzi di quelle che abbandonano dichiarano di averlo scelto volontariamente, in prevalenza per difficoltà a conciliare vita familiare e lavoro. La probabilità di uscita dal mercato del lavoro aumenta significativamente per le madri sotto i 24 anni e per quelle meno istruite; essa addirittura triplica per le neomadri che al momento del concepimento lavoravano a tempo determinato, mentre è più bassa per le neomadri che lavorano nel settore pubblico. Ciò è probabilmente dovuto sia all’alto costo-opportunità di abbandono sia alla maggior flessibilità consentita dall’impiego pubblico (soprattutto in termini di orari). Fra le neomadri che lavorano nel privato, la probabilità di abbandono aumenta per le operaie o impiegate e per coloro che lavorano nei settori del commercio e dei servizi.

L’offerta di servizi all’infanzia riduce in modo significativo la probabilità di uscita dal mercato del lavoro. Nelle regioni in cui è maggiore la disponibilità di nidi pubblici per i bambini sotto tre anni, la probabilità di lasciare volontariamente il proprio lavoro diminuisce di circa 5 punti percentuali. Tuttavia solo il 7 per cento dei bambini sotto i tre anni frequenta nidi pubblici. La limitata diffusione e accessibilità di questi servizi implica che la conciliazione fra lavoro e famiglia è principalmente basata sul sostegno della rete familiare. Infatti, in presenza dei nonni si dimezzano sia la probabilità di abbandono volontario sia quella più generale di essere fuori dal mercato del lavoro.

Pubblicato nel 2009 in: T. Addabbo and G. Solinas (eds.), Non-Standard Employment and Qualità of Work, Physica-Verlag. A Sprinter Company