N. 640 - Il finanziamento delle piccole imprese innovative: il caso italiano

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di Silvia Magrisettembre 2007

La raccolta di capitali è generalmente più difficile e costosa per le imprese di piccola dimensione, meno visibili ai finanziatori esterni. Tra queste, il costo del finanziamento esterno può risultare più elevato per le imprese innovative, la cui attività è ancora più complicata da valutare.

Lo scopo del lavoro è di individuare le peculiarità della struttura finanziaria delle piccole imprese innovative italiane. Nello studio si utilizzano i dati della Centrale dei Bilanci e di Mediocredito-Capitalia relativi a imprese manifatturiere di varie dimensioni e tipologia; il periodo di analisi si estende dal 1993 al 2000. Si classificano come piccole le imprese che hanno al massimo 20 addetti; si considerano innovative le imprese che si dichiarano tali nell’indagine del Mediocredito e che hanno mutato la tipologia dell’offerta nel corso degli ultimi anni.

I risultati dell’analisi indicano che, nel nostro paese, le piccole imprese che innovano hanno un grado di indebitamento (leverage) più basso e una maggiore incidenza di risorse finanziarie interne (cash flow) rispetto alle piccole imprese che non innovano. Tali differenze non emergono nel gruppo delle imprese di grandi dimensioni. Questo risultato è coerente con la presenza di maggiori problemi informativi per le imprese di minori dimensioni. Le grandi imprese, anche quando innovano e hanno quindi un’attività più difficile da valutare per il finanziatore esterno, non riducono il loro indebitamento.

Nella seconda parte del lavoro, si approfondisce la relazione tra le differenze nella struttura finanziaria, individuate nella prima parte dell’analisi, e le politiche di investimento delle imprese. Nell’insieme del campione, gli investimenti delle imprese innovative risultano meno influenzati dalle variazioni delle risorse finanziarie interne (cash flow) rispetto a quanto accade nelle imprese non innovative. Questo risultato è determinato esclusivamente dalle piccole imprese. Anche in questo caso, nessuna differenza al riguardo si riscontra nel gruppo delle imprese di grandi dimensioni. È probabile che l’elevata incidenza di risorse finanziarie interne, che caratterizza le imprese di piccola dimensione che innovano, consenta loro una maggiore flessibilità nelle politiche di investimento; in altre parole, le piccole imprese innovative italiane sarebbero meno vincolate dal cash flow, avendone un’ampia disponibilità. Risultati analoghi sono riportati in letteratura per un campione di imprese inglesi.

Pubblicato nel 2009 in: Economics of Innovation and New Technology, v. 18, 2, pp. 181-204

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