L'economia della SiciliaRapporto annuale

Nel 2006 l’economia siciliana ha mostrato segnali di miglioramento, soprattutto in alcuni comparti del settore dei servizi.
Nell’agricoltura le principali colture hanno registrato andamenti differenziati, con un lieve recupero della produzione di cereali e riduzioni per gli ortaggi, la frutta fresca e il vino.
Nell’industria il grado di utilizzo degli impianti è aumentato e la crescita del fatturato è stata più intensa di quella registrata nel 2005; nell’ultima parte dell’anno, in presenza di un peggioramento dell’andamento degli ordinativi, si è realizzato un incremento delle scorte di prodotti finiti. Le imprese contattate per la consueta indagine annuale condotta dalla Banca d’Italia hanno ridotto in misura modesta le spese per gli investimenti.
L’andamento del settore delle costruzioni è risultato in peggioramento, con una diminuzione dell’occupazione. Nel corso dell’anno sono proseguiti alcuni lavori pubblici su primarie infrastrutture di trasporto. Ha trovato conferma la fase di crescita dei prezzi delle nuove abitazioni.
Il settore commerciale ha registrato un modesto incremento delle vendite in termini nominali, che interrompe la dinamica negativa dei due anni precedenti; l’andamento è stato migliore per le strutture della grande distribuzione.
Per il terzo anno consecutivo sono aumentati i flussi turistici verso la Sicilia, con un’accelerazione soprattutto della componente estera. Sono proseguiti gli investimenti in nuove strutture ricettive, in particolare di livello qualitativo superiore.
Le esportazioni, seppure in aumento, hanno registrato un rallentamento anche al netto delle produzioni energetiche.
L’occupazione è cresciuta nell’agricoltura e nel terziario. Come nel 2005 i dati potrebbero risentire della regolarizzazione dei lavoratori stranieri. Le forze di lavoro sono diminuite: la riduzione delle persone in cerca di lavoro è risultata superiore all’aumento dell’occupazione. Il tasso di disoccupazione, anche se in calo, rimane il più elevato tra le regioni italiane.
Il miglioramento della congiuntura in alcuni settori e il livello complessivamente ancora contenuto dei tassi di interesse hanno favorito l’aumento dei finanziamenti bancari, avvenuto ai ritmi più elevati dal 2000. L’espansione del credito ha riguardato sia i prestiti con scadenza entro i 18 mesi sia quelli a medio e a lungo termine.
L’accelerazione dei prestiti alle imprese è dipesa non solo dall’aumento dei mutui e delle operazioni di leasing, ma anche dalla dinamica delle facilitazioni di cassa concesse a fronte delle accresciute esigenze di finanziamento del capitale circolante. L’indebitamento delle famiglie ha continuato a crescere a ritmi sostenuti benché, per la prima volta nell’ultimo quinquennio, in lieve rallentamento; in concomitanza con la fase di rialzo del costo del denaro è stato stipulato un numero crescente di contratti di mutuo a tasso fisso.
La qualità del credito ha mostrato segnali di peggioramento. Le nuove sofferenze emerse nel corso del 2006 nei confronti della clientela siciliana sono risultate in aumento, così come la loro incidenza sugli impieghi vivi. La crescita è stata più intensa per le nuove sofferenze riferite alle famiglie consumatrici.
Lo sviluppo della raccolta bancaria è proseguito a un ritmo lievemente inferiore a quello degli ultimi anni; dopo la contrazione registrata nel 2005 è tornato ad aumentare il valore dei titoli in custodia. L’evoluzione dei rendimenti delle attività finanziarie ha indirizzato i risparmiatori ad accrescere gli investimenti in strumenti di allocazione temporanea della liquidità quali i pronti contro termine e i titoli di Stato. L’espansione delle disponibilità liquide depositate nei conti correnti ha rallentato.

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