L'economia della PugliaRapporto annuale

Nel 2006 l’attività economica in regione ha accelerato sensibilmente, interrompendo la prolungata fase di sostanziale ristagno che durava da un quadriennio.
L’attività nell’industria in senso stretto è tornata a crescere dopo essersi ridotta in misura rilevante nei tre anni precedenti. In base ai risultati dell’indagine della Banca d’Italia su un campione di imprese dell’industria in senso stretto con almeno 20 addetti il fatturato è aumentato di circa il 5 per cento in termini reali. Alla crescita ha contribuito il rafforzamento della domanda di beni intermedi e d’investimento, in particolare di quella interna, e la ripresa delle vendite nei comparti tipici del made in Italy.
Il recupero dell’industria regionale avviene in un quadro di trasformazione nella struttura del settore, che risulta sensibilmente ridimensionato nella sua base produttiva rispetto all’inizio del decennio, con una ristrutturazione che è stata assai intensa nei comparti del “sistema moda”, con l’uscita dal mercato delle imprese meno in grado di reggere la competizione. Permangono tuttavia i fattori di debolezza che in passato hanno frenato lo sviluppo del settore, quali le ridotte dimensioni delle imprese e la specializzazione produttiva sbilanciata verso i settori maggiormente esposti alla competizione dei paesi di recente industrializzazione. In risposta alle pressioni concorrenziali una parte del sistema industriale ha anche modificato la propria strategia imprenditoriale. La variazione della gamma di prodotti offerti e l’intensificazione degli investimenti sul marchio rappresentano le prevalenti strategie perseguite dalle imprese per ridurre le pressioni competitive ed acquisire un certo grado di potere di mercato, mentre marginale è risultata la scelta di internazionalizzare la produzione.
Nell’ultima parte del 2006 e nei primi mesi dell’anno in corso la tendenza espansiva della domanda e della produzione nell’industria in senso stretto si è arrestata. I segnali di rallentamento potrebbero essere transitori: nel primo trimestre il clima di fiducia delle imprese è tornato a migliorare e le aspettative degli operatori sull’evoluzione a breve degli ordini e della produzione si sono riportate sui livelli elevati dei mesi estivi del 2006.
Le esportazioni di beni a prezzi correnti si sono ridotte, riflettendo il calo dell’export di metalli e prodotti in metallo, la cui crescita nel biennio precedente aveva controbilanciato gli andamenti negativi dei settori tradizionali. La tendenza negativa dell’export regionale è proseguita nei primi mesi del 2007.
In linea con gli andamenti in atto dall’inizio del decennio, il contributo del settore delle costruzioni alla crescita complessiva è risultato positivo ed elevato. In base ai risultati dell’indagine condotta dalla Banca d’Italia presso un campione di imprese regionali, il valore della produzione a prezzi costanti è aumentato del 5 per cento.
Nel settore agricolo la produzione si è ridotta per il secondo anno consecutivo. Al calo produttivo si è associata una riduzione dei prezzi.
La spesa per consumi delle famiglie ha lievemente accelerato riflettendo il progressivo miglioramento del clima di fiducia. Le vendite al dettaglio hanno registrato un aumento di entità contenuta.
È proseguita la crescita degli arrivi e presenze di turisti in regione. Gli stranieri continuano a rappresentare la componente più dinamica dei flussi turistici diretti verso la regione.
Il miglioramento ciclico si è rapidamente riflesso sull’evoluzione del mercato del lavoro. Dopo un triennio l’occupazione è tornata a crescere, in particolare nella componente femminile, maggiormente reattiva agli andamenti del ciclo economico.
La diffusione tra le forze di lavoro di elevati livelli di istruzione costituisce un fattore fondamentale per accrescere il capitale umano e in tal modo innalzare le potenzialità di crescita dell’economia. Nel confronto con le altre aree del paese la Puglia presenta livelli di istruzione della popolazione relativamente bassi. Nell’istruzione secondaria ai minori tassi di istruzione della popolazione si associano anche livelli di competenza degli studenti modesti. Divari meno accentuati si osservano nei tassi di istruzione universitaria. Anche a seguito della riforma del sistema, dall’inizio del decennio è sensibilmente aumentato il numero di giovani che decidono di proseguire dopo il diploma gli studi all’università. Circa un terzo degli immatricolati pugliesi sceglie tuttavia di studiare fuori dalla regione e una quota significativa di quelli laureati si inserisce nel mercato del lavoro della regione in cui ha studiato.
Nel 2006 il tasso di crescita dei prestiti bancari a residenti in regione è ulteriormente aumentato al 14,4 per cento, mantenendosi su livelli superiori a quelli medi nazionali. Nel primo trimestre dell’anno in corso i prestiti sono aumentati del 12,4 per cento, in rallentamento rispetto al 2006.
La più elevata dinamica dei prestiti è stata sostenuta dall’accelerazione dei finanziamenti alle imprese che riflette la ripresa dell’attività produttiva. Le favorevoli condizioni di offerta non sono mutate significativamente rispetto all’anno precedente. I margini non utilizzati sulle linee di credito si sono ulteriormente ampliati mentre i tassi di interesse sulle operazioni di finanziamento a breve termine si sono mantenuti sostanzialmente sui livelli dell’anno precedente. Nei primi tre mesi del 2007 i finanziamenti bancari alle imprese hanno decelerato, ad eccezione di quelli alle impresi operanti nel settore delle costruzioni.
I prestiti alle famiglie consumatrici erogati da banche e società finanziarie hanno continuato a crescere a ritmi elevati. Il flusso delle nuove erogazioni di mutui per l’acquisto di abitazioni è risultato pari a 2,5 miliardi di euro, in aumento rispetto al 2005. Il ritmo di crescita del credito al consumo ha ulteriormente accelerato.
In presenza di una crescita dei tassi di mercato a breve più intensa di quella dei tassi a medio e lungo termine, i risparmiatori si sono maggiormente orientati verso strumenti finanziari di impiego della liquidità a breve termine, caratterizzati da un livello di rischio contenuto e da un rendimento a scadenza prestabilito.

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