Stanza B - Fabbricare monete e banconote

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Stanza BNiente si fa solo per legge o per decreto. Se le vecchie monete andavano ritirate, le nuove dovevano essere coniate.

Nonostante le antiche e gloriose tradizioni delle sue zecche, per le nuove monete l'Italia dovette ricorrere in larga misura a imprese private straniere. Lo stesso accadrà qualche anno dopo per le banconote.

L'Italia doveva recuperare un forte ritardo industriale: se gli stranieri venivano a visitare il Bel Paese, gli italiani giravano l'Europa per apprendere nuove tecnologie. La Rivoluzione industriale, inserendo grandi masse di popolazione in un'economia di mercato, aveva accresciuto il bisogno di moneta, soprattutto di piccolo taglio, che fosse facile da riconoscere e difficile da contraffare. Ma i nuovi metodi di produzione industriale aiutarono anche a risolvere le nuove esigenze monetarie che avevano contribuito a creare.

Fu l'inglese Matthew Boulton, socio di James Watt, ad applicare per la prima volta, nel 1786, la forza del vapore al processo di coniazione. Ciò che Boulton e altri dopo di lui fecero per la produzione industriale delle monete metalliche, Jacob Perkins lo realizzò per le banconote, sviluppando un nuovo tipo di matrici per la loro stampa.

Nella mostra potrai confrontare le macchine di allora con i metodi con cui oggi si producono i biglietti in euro.