Stanza A - L'unificazione monetaria

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Stanza AIl 24 agosto 1862 Vittorio Emanuele II firmò la legge di unificazione del sistema monetario. La lira italiana sostituiva le monete precedenti e iniziava la sua storia, che sarebbe durata sino all'introduzione dell'euro.

Porre fine alla Babele monetaria, semplificare gli scambi commerciali, far funzionare uno stato unitario: queste erano le motivazioni pratiche per l'unificazione monetaria. Ma prima ancora venivano le ragioni simboliche.

"La moneta, mentre corre nelle mani di tutti come segno ed equivalente di ogni valore è pure il monumento più popolare, più costante e più universale che rappresenti l'unità della nazione". Così era scritto nella relazione che accompagnava il progetto di legge.

Ma le abitudini non si cambiano facilmente, soprattutto in una popolazione in larga misura analfabeta e legatissima alle tradizioni locali.

La conversione procedette in maniera abbastanza spedita al Centro Nord, e verso la fine del 1865 poteva dirsi conclusa. Andò invece a rilento nelle province meridionali, sia per la quantità delle monete da ritirare (pari al 60 per cento del totale), sia per una sottovalutazione delle difficoltà da parte del governo centrale, alle prese con brigantaggio e rivolte locali.