N. 1127 - Capitale umano e crescita urbana in Italia 1981-2001

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di Francesco Giffoni, Matteo Gomellini e Dario Pellegrinoluglio 2017

Molti studi economici a livello internazionale mostrano che le aree urbane con una maggiore dotazione di capitale umano registrano una crescita economica più intensa. Il lavoro indaga tale relazione per l'Italia nel periodo tra il 1981 e il 2001. Delle circa 130 municipalità definibili come urbane, si considera la crescita - in termini di numero di occupati - a livello sia della singola municipalità sia dell'intero Sistema Locale del Lavoro (SLL) di cui ciascuna di esse fa parte.

Nello studio si esaminano due canali principali attraverso cui una maggiore dotazione iniziale di capitale umano può favorire una più intensa crescita successiva: un canale produttività, in base al quale un più elevato capitale umano iniziale alimenta la crescita della produttività delle imprese (ad esempio favorendo attività innovative e l'adozione di tecniche più moderne), che a sua volta favorisce gli incrementi occupazionali; un canale amenità, che passa dal legame tra livello iniziale di istruzione e qualità della vita di un territorio. Quest'ultima rappresenta un fattore di attrazione di nuovi residenti e quindi, almeno potenzialmente, di aumento del numero di occupati.

Nell'analisi si tiene conto, oltre che del livello iniziale di capitale umano (misurato dalla quota di residenti con una laurea), di altre caratteristiche potenzialmente rilevanti (in primis la specializzazione produttiva e la struttura per età della popolazione) e si utilizzano stime con variabili strumentali per tenere conto di possibili effetti di retroazione tra le variabili.

I risultati mostrano come una quota iniziale di popolazione laureata di un decimo più elevata innalzi la crescita del numero di occupati nel decennio successivo tra lo 0,9 e il 2,3 per cento, sostanzialmente a parità di numero di residenti. Al livello di SLL - aree che includono i flussi di pendolarismo - tale effetto risulta quasi integralmente ascrivibile al canale produttività. A livello di singola municipalità anche il canale amenità, pur restando comunque secondario, acquista un certo rilievo.

Pubblicato nel 2019 in: Review of Urban & Regional Development Studies, v. 31, 2, pp. 77-101

Testo della pubblicazione