In questo studio si esaminano gli effetti di uno shock alla domanda di lavoro sull'occupazione nei Sistemi locali del lavoro (SLL) italiani, tenendo conto della mobilità territoriale e delle variazioni di salari e prezzi a livello locale.
L'analisi, condotta sul periodo 1971-2011, ricostruisce gli shock alla domanda di lavoro negli SLL utilizzando le variazioni dell'occupazione sperimentate dai singoli settori a livello nazionale.
Lo studio mostra che shock alla domanda di lavoro nei singoli SLL incidono fortemente sul livello dell'occupazione, ma determinano variazioni della popolazione residente molto contenute, a differenza di quello che succede in altri paesi, quali gli Stati Uniti e la Francia.
La bassa reattività della popolazione residente negli SLL sembra riconducibile al fatto che l'aumento della domanda di lavoro non ha un impatto positivo sui salari mentre è generalmente associato a un aumento dei prezzi delle case e, quindi, del costo della vita; ciò riduce l'incentivo per i lavoratori a spostarsi nelle zone che hanno beneficiato di shock positivi.
Attraverso un esercizio di simulazione si è misurato il possibile effetto della mobilità della popolazione sulla dispersione dei tassi di occupazione. I risultati indicano che, in presenza di mobilità della popolazione su un livello analogo a quello stimato per gli Stati Uniti, non si sarebbe verificato l'incremento della dispersione territoriale nei tassi di occupazione registrato tra il 1971 e il 2001.
Pubblicato nel 2019 in: Regional Science and Urban Economics, v. 75, pp. 1-21