N. 1097 - Banche, imprese e occupazione

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di Fabio Berton, Sauro Mocetti, Andrea F. Presbitero e Matteo Richiardifebbraio 2017

In Italia, durante l’ultima recessione, la contrazione del credito tra il 2008 e il 2012 si è accompagnata a una riduzione dell’occupazione nello stesso periodo. Lo studio si propone di appurare in che misura il primo fenomeno sia stato causa del secondo e, in questo caso, se le difficoltà di accesso al credito abbiano avuto effetti asimmetrici, all’interno dell’impresa, tra diverse categorie di lavoratori.

A tale fine si utilizzano sia dati amministrativi a livello di impresa che includono informazioni sulla tipologia del rapporto di lavoro e sul livello di istruzione di ciascun dipendente, sia dati confidenziali della Centrale dei rischi sull’esposizione debitoria di ogni impresa verso ciascuna banca. I dati si riferiscono all’universo delle imprese venete, osservate trimestralmente dal 2008 al 2012. Questa base di dati, appare preferibile rispetto a quelle utilizzate dalla letteratura precedente poiché contiene informazioni sulle caratteristiche sociodemografiche dei lavoratori e include l’universo delle imprese comprese, quindi, quelle più piccole e maggiormente dipendenti dal credito bancario.

Per identificare la variazione dell’offerta di credito si è costruito un indice che, per ciascuna banca, depura la variazione dei prestiti dalle componenti attribuibili a fattori di domanda. I valori di tale indice sono stati successivamente aggregati a livello di impresa sulla base delle quote dei finanziamenti dalle diverse banche all’inizio del periodo.

I risultati mostrano che una contrazione del credito del 10 per cento si è riflessa in una diminuzione dell’occupazione di circa il 2,5 per cento; l’effetto appare concentrato nelle imprese di minori dimensioni e in quelle che, prima dell’insorgere della crisi, avevano un livello di indebitamento più elevato e relazioni creditizie meno solide.

La caduta dell’occupazione, inoltre, si è concentrata sui lavoratori con contratti di lavoro temporanei, con un livello di istruzione più basso e/o occupati in mansioni meno qualificate.

Pubblicato nel 2018 in: Review of Financial Studies, v.31, 6, pp. 2113-2156

Testo della pubblicazione