N. 1091 - L'asimmetria informativa nella cartolarizzazione dei prestiti alle piccole e medie imprese

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di Ugo Albertazzi, Margherita Bottero, Leonardo Gambacorta e Steven Ongenadicembre 2016

Il lavoro sviluppa un test empirico per rilevare la presenza e la tipologia di asimmetrie informative nel mercato delle cartolarizzazioni di prestiti a piccole e medie imprese, attraverso cui le banche cedono ad investitori almeno parte del rischio di credito su tali esposizioni.

La strategia empirica adottata si basa su una metodologia concepita originariamente per il mercato delle assicurazioni e già applicata, in letteratura, alle cartolarizzazioni di mutui alle famiglie. La metodologia viene estesa al fine di approfondire la natura delle asimmetrie informative, distinguendo tra azzardo morale (le banche, una volta trasferito il rischio di credito sui loro prestiti, non avrebbero incentivo a proseguire con un adeguato monitoraggio del debitore) e selezione avversa (le banche potrebbero essere indotte a cedere prestiti con caratteristiche peggiori, se la qualità non è pienamente verificabile dagli investitori).

I dati utilizzati includono un ampio campione di finanziamenti originati in Italia tra il 1997 e il 2006 a favore di piccole e medie imprese, una parte dei quali oggetto di operazioni di cartolarizzazione.

La conclusione principale che si trae dal lavoro è che vi sono asimmetrie informative, ma che la qualità dei prestiti ceduti è comunque complessivamente migliore di quella delle esposizioni non oggetto di cartolarizzazione. I risultati, pertanto, non avvalorano la tesi secondo cui il modello di intermediazione basato sul trasferimento di rischio di credito, il cosiddetto “originate-to-distribute”, determini necessariamente un abbassamento degli standard creditizi.

Più nello specifico:

a) Le asimmetrie informative evidenziate dall’analisi sono riconducibili principalmente alla fattispecie della selezione avversa. Fenomeni di azzardo morale sono limitati alle esposizioni creditizie caratterizzate da rapporti più deboli tra il prenditore e la banca. Ciò suggerisce che l’esistenza di un rapporto creditizio solido e duraturo, assai frequente nel nostro Paese, rappresenta un presidio contro il possibile indebolimento dell’attività di monitoraggio dei prenditori al momento della cartolarizzazione.

b) L’evidenza sulla migliore qualità complessiva dei prestiti ceduti indica che le caratteristiche osservabili dei prestiti ceduti sono tali da più che compensare l’aumento della rischiosità indotto dalle asimmetrie informative.