N. 942 - Restrizione dell'offerta o carenza di domanda?Un'analisi dell'andamento del credito bancario durante le crisi Lehman Brothers e del debito sovrano

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di Paolo Del Giovane, Andrea Nobili e Federico Maria Signorettinovembre 2013

Il lavoro fornisce elementi per quantificare il contributo dei fattori di domanda e di offerta alla dinamica e al costo del credito alle imprese italiane tra la fine del 2002 e la metà del 2012, concentrandosi sul periodo della crisi finanziaria, prima globale e poi dei debiti sovrani nell’area dell’euro.

L’analisi utilizza indicatori di domanda e di offerta ricavati dalle risposte delle banche italiane partecipanti all’indagine trimestrale sul credito bancario nell’area dell’euro (Bank Lending Survey, BLS) e dati relativi ai prestiti erogati da ciascuna di queste banche e ai rispettivi tassi di interesse. Si distinguono i fattori di offerta connessi con vincoli di bilancio o con difficoltà di raccolta delle banche da quelli riconducibili alla loro valutazione sul rischio di credito, a sua volta legata agli andamenti economici, generali e di specifici settori.

I risultati indicano che un inasprimento delle condizioni di offerta riportato dalle banche nell’ambito della BLS è associato sia a un aumento dei margini sui nuovi prestiti, sia a una riduzione delle quantità erogate. L’incremento di costo risente del deterioramento delle condizioni di raccolta degli intermediari e dell’aumento del rischio percepito sui debitori; la dinamica dei prestiti risente sia dell’effetto indiretto riconducibile alla reazione della domanda alle variazioni di costo, sia dell’effetto diretto sulle quantità erogate connesso con il deterioramento della posizione patrimoniale degli intermediari.

La debolezza della domanda e l’irrigidimento dell’offerta avrebbero entrambe esercitato un rilevante effetto negativo sulla dinamica dei prestiti durante la crisi finanziaria. Le tensioni sull’offerta avrebbero invece contribuito in misura prevalente a determinare la flessione dei prestiti nelle fasi più acute della crisi (nei mesi successivi al fallimento di Lehman Brothers e nell’ultimo trimestre del 2011).

Durante la crisi del debito sovrano l’effetto della restrizione dell’offerta sul costo del credito sarebbe stato maggiore che in quella globale a causa del più marcato deterioramento delle condizioni di raccolta delle banche. Tale effetto appare interamente ascrivibile alle tensioni sui mercati del debito sovrano, misurate dall’aumento del differenziale di rendimento tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi.

Pubblicato nel 2017 in: International Journal of Central Banking, v. 13, 2, pp. 197-234

Testo della pubblicazione