N. 902 - La valutazione dell'efficacia dei fondi regionali europei per la R&S

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di Davide Fantino e Giusy Cannonefebbraio 2013

L’intervento pubblico si è spesso rivelato necessario per stimolare l’attività di ricerca e sviluppo (R&S) delle imprese consentendo di colmare il divario tra il livello di attività innovativa ottimale dal punto di vista della società e quello coerente con la massimizzazione dei profitti delle imprese.Tale discrepanza è riconducibile alla scarsa appropriabilità dei rendimenti derivanti dall’attività di innovazione. Il finanziamento esterno dell’attività innovativa può, inoltre, risentire della presenza di asimmetrie informative nei mercati finanziari tra chi presta e chi riceve finanziamenti, che può comportare la richiesta di premi per il rischio elevati nel caso di progetti innovativi.

Attraverso l’utilizzo di sussidi, l’autorità pubblica è in grado di ridurre il costo privato dell’investimento innovativo; l’impresa che riceve il sussidio può, quindi, decidere di intraprendere ulteriori progetti (l’effetto di “addizionalità”) i cui profitti attesi sarebbero stati negativi in assenza dell’intervento pubblico.

L’obiettivo del lavoro è analizzare l’efficacia di due programmi di sussidi, gestiti da una Regione italiana utilizzando fondi provenienti dall’Unione europea, per lo sviluppo e l’implementazione di tecnologie innovative. Il primo programma consiste in un finanziamento agevolato mirato a incoraggiare l’introduzione di impianti, macchinari e attrezzature innovative; il secondo consiste in un contributo a fondo perduto per il finanziamento delle attività di R&S.

L’analisi empirica utilizza l’approccio difference-in-differences, che permette di confrontare le imprese che hanno ricevuto il sussidio con quelle la cui domanda è stata rifiutata. Per minimizzare la distorsione connessa con le differenze tra i due gruppi preesistenti all’avvio dei programmi è stata utilizzata una procedura (matching) che consente di selezionare nel gruppo di controllo le imprese più simili a quelle la cui domanda è stata accetta.

I risultati suggeriscono che i due programmi sono stati efficaci nello stimolare l’attività di investimento, sebbene i loro effetti siano stati di breve durata. Il primo programma ha avuto un impatto iniziale positivo sugli investimenti tangibili; l’effetto cumulato è, tuttavia, svanito dopo quattro anni dal completamento del progetto. Il secondo programma ha avuto un impatto positivo sugli investimenti intangibili solo nel primo anno del progetto. Dall’analisi degli effetti su gruppi specifici d’imprese, emerge che entrambi i programmi sono stati più efficaci nei confronti delle imprese di piccole dimensioni; il programma volto a incentivare l’attività di R&S è risultato più efficace anche per quelle imprese che prima di ri cevere il finanziamento erano considerate più rischiose.

Pubblicato nel 2014 in: Rassegna italiana di valutazione, v. 58, pp. 165-196

Testo della pubblicazione