N. 878 - I prezzi delle materie prime alimentari hanno effetti asimmetrici sull’inflazione nell’area dell’euro?

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di Mario Porqueddu e Fabrizio Vendittisettembre 2012

Il lavoro analizza la relazione fra i prezzi al consumo dei prodotti alimentari trasformati e le quotazioni delle materie di base, nel complesso dell’area dell’euro e nelle tre maggiori economie (Germania, Francia e Italia). Tale tema ha attratto un interesse crescente da parte delle autorità monetarie nell’ultimo decennio, quando i forti aumenti dei prezzi delle materie prime alimentari, determinati in parte da una maggiore domanda proveniente dai paesi in via di sviluppo, hanno esercitato una marcata pressione sull’inflazione al consumo. Lo studio si sofferma in particolare sulla verifica dell’ipotesi che vi sia un’asimmetria nella reazione fra queste variabili, tale che i prezzi al consumo rispondano più intensamente ad aumenti piuttosto che a riduzioni delle quotazioni delle materie di base alimentari.

L’analisi empirica utilizza due approcci distinti. Nel primo si analizza la risposta dei prezzi al consumo a shock strutturali positivi e negativi ai prezzi delle materie prime. Nel secondo si confrontano le proprietà previsive di modelli lineari con quelle di modelli che consentono di discriminare gli effetti di aumenti e diminuzioni dei prezzi delle materie prime sui prezzi al consumo. I risultati principali sono i seguenti.

Nel lungo periodo, un rincaro permanente del 10% delle materie prime alimentari determina un aumento dei prezzi al consumo dei prodotti alimentari trasformati pari all’1,5% nell’area dell’euro.

Esiste un significativo grado di eterogeneità tra paesi e prodotti nella risposta agli shock ai prezzi delle materie prime alimentari. In particolare, i prezzi aldettaglio dei prodotti alimentari sono generalmente più reattivi in Germania che in Italia e in Francia.

Non vi è evidenza a sostegno dell’ipotesi di asimmetria nella trasmissione degli shock ai prezzi delle materie prime: l’analisi econometrica indica la presenza di una relazione simmetrica tra le quotazioni delle materie prime e i prezzi al consumo dei prodotti alimentari trasformati, sia nell’area dell’euro sia nei maggiori paesi.