N. 862 - Il genere dei politici influenza le scelte di spesa pubblica? L’evidenza empirica dei Comuni italiani

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di Massimiliano Rigon e Giulia M. Tanzimaggio 2012

Il lavoro esamina empiricamente se il genere dei politici influenza l’allocazione della spesa pubblica degli Enti locali, con riferimento alla composizione per genere dei Consigli comunali nel periodo 1998-2006. L’analisi trae spunto dal fatto che, in Italia, la presenza delle donne nei principali livelli di governo della Pubblica amministrazione è generalmente bassa. Ciò, oltre a costituire un potenziale problema di pari opportunità, potrebbe avere anche importanti conseguenze da un punto di vista economico. Ad esempio, le risorse finanziarie potrebbero essere impiegate per obiettivi differenti se, come evidenziato da alcuni studi, donne e uomini hanno preferenze diverse in merito alle priorità da perseguire mediante la spesa pubblica.

Le stime non rivelano effetti sulla spesa dovuti a una maggiore presenza di donne nei Consigli comunali, quando si utilizzino metodi basati su variabili strumentali.

Il ricorso allo strumento mira a risolvere il problema della presenza di variabili non osservabili che non consentirebbero di identificare la relazione causale tra la quota di donne e l’allocazione della spesa. Nel lavoro viene sfruttata la variazione esogena del numero di donne presenti nei Consigli comunali, dovuta all’introduzione di una legge rimasta in vigore tra il 1993 e il 1995 (n. 81 del 1993). Tale norma imponeva che nelle liste elettorali per le elezioni comunali la quota di candidati di ciascun genere non potesse essere inferiore a una determinata soglia. Durante il periodo in cui tale legge è rimasta in vigore, si sono tenute delle elezioni solo in alcuni Comuni, nei quali si è osservato un aumento, rivelatosi persistente, nel numero di donne elette. La variabile strumentale utilizzata è pertanto una dummy che identifica i Comuni in cui si sono tenute elezioni tra il 1993 e il 1995.

L’assenza di un effetto di genere sull’allocazione della spesa può essere interpretata in due modi. Da un lato, potrebbe essere dovuta al fatto che nelle decisioni pubbliche non contano le preferenze dei politici (determinate dalle loro caratteristiche, tra cui il genere), ma solo quelle degli elettori. Dall’altro, è possibile che i politici eletti siano proprio quelli le cui preferenze non sono influenzate dal genere; ad esempio, potrebbero essere elette proprio le donne con preferenze più simili a quelle degli uomini.