N. 858 - (In)stabilità economica quando la politica monetaria è orientata al controllo di un aggregato monetario

Il lavoro analizza gli effetti di una strategia di controllo degli aggregati monetari (monetary targeting) sulla stabilità di un’economia. In particolare, si esaminano le condizioni sotto cui tale strategia può dare luogo a più equilibri, inducendo, pertanto, una fonte di potenziale instabilità nell’economia.

L’analisi è condotta mediante un modello teorico in scala ridotta caratterizzato da prezzi flessibili e mercati perfetti nel quale l’autorità monetaria mantiene il tasso di crescita della moneta fisso a un livello esogenamente determinato. Condizione necessaria per l’esistenza di equilibri multipli è che l’espansione monetaria, attuata attraverso l’aumento della quantità di moneta, generi effetti reali nell’economia. In questo caso, differenti congetture sull’inflazione corrente e futura, ognuna associata a una diversa evoluzione prospettica delle altre variabili macroeconomiche, possono trovare conferma in corrispondenti equilibri.

Il lavoro mostra che quando nel modello sono attivi solo alcuni canali di trasmissione della politica monetaria, quest’ultima può avere effetti reali e generare equilibri multipli solo sotto ipotesi poco realistiche. Tuttavia, considerando congiuntamente diversi canali di trasmissione, come ad esempio quelli operanti attraverso la domanda di moneta delle famiglie e delle imprese, equilibri multipli divengono possibili anche sotto condizioni empiricamente plausibili.

I risultati del lavoro mettono in luce i potenziali rischi di instabilità economica associati a regole di politica monetaria che siano orientate esclusivamente al controllo di aggregati monetari. L’analisi avvalora, pertanto, l’utilizzo distrategie di politica monetaria che considerino l’andamento degli aggregati monetari congiuntamente a quello di altre variabili, conformemente a quanto attuato dalla Banca Centrale Europea nell’ambito della sua strategia dipolitica monetaria.