N. 837 - Gli effetti della ricchezza finanziaria e reale sui consumi delle famiglie: nuove evidenze per i paesi OCSE

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di Riccardo De Bonis e Andrea Silvestrininovembre 2011

Il lavoro presenta stime degli effetti ricchezza, distinguendo tra l’impatto di variazioni della ricchezza finanziaria e di quella reale sui consumi delle famiglie. Il campione analizzato comprende undici paesi OCSE (Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Olanda, Portogallo, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti). L’arco temporale va dal quarto trimestre del 1997 al primo trimestre del 2008.

A differenza di precedenti lavori, lo stock di ricchezza finanziaria, definito al netto delle passività, viene calcolato usando i dati dei conti finanziari rilevati in maniera armonizzata. Per robustezza, e seguendo l’approccio di altri contributi, le variazioni della ricchezza finanziaria sono misurate anche considerando come proxy la capitalizzazione di Borsa. La ricchezza reale, in gran parte rappresentata dal valore delle abitazioni, è desunta da dati dell’OCSE e delle singole banche centrali nazionali. Le stime sono ottenute applicando differenti tecniche econometriche per dati longitudinali.

I risultati indicano che sia la ricchezza finanziaria netta sia la ricchezza reale influenzano positivamente i consumi. L’effetto di variazioni della ricchezza finanziaria netta è maggiore di quello di variazioni del valore delle attività reali delle famiglie. Per il complesso dei paesi, nelle diverse specificazioni la propensione marginale al consumo della ricchezza finanziaria oscilla tra 3,6 e 4 centesimi per euro di ricchezza aggiuntiva; la propensione marginale al consumo della ricchezza reale è intorno a 0,5 centesimi.

Con riferimento ai singoli paesi, in alcuni lavori sull’effetto ricchezza è stata trovata una contrapposizione tra Stati Uniti e Regno Unito, da una parte, e paesi dell’area dell’euro, dall’altra. L’effetto ricchezza sui consumi sarebbe presente negli Stati Uniti e nel Regno Unito, contraddistinti da mercati finanziari più sviluppati e da forme tecniche di finanziamento dell’acquisto di abitazioni che consentono alle famiglie di ottenere nuovo credito a fronte di un incremento del valore dell’immobile offerto in garanzia. Al contrario, nei paesi dell’area dell’euro - dove i mercati dei capitali sono di dimensioni più ridotte ed esiste una minore possibilità di ottenere liquidità a fronte di aumenti del valore delle case - gli effetti ricchezza sarebbero più deboli. Le stime presentate nel lavoro, relative ai singoli paesi, confermano l’esistenza di effetti ricchezza negli Stati Uniti e nel Regno Unito. I risultati non sono invece univoci, e le stime talvolta non statisticamente significative, nei paesi dell’area dell’euro.

Pubblicato nel 2011 in: Applied Financial Economics, v. 22, 5, pp. 409–425