N. 824 - Il differenziale salariale tra settori pubblico e privato: una analisi robusta sui quantili

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di Domenico Depalo e Raffaela Giordanosettembre 2011

Questo studio si propone di valutare se esiste un differenziale salariale tra i lavoratori del settore pubblico e quelli del settore privato in Italia tra il 1998 e il 2008.

Un’ampia letteratura ha affrontato il tema, soffermandosi su paesi e assetti istituzionali diversi. La maggior parte degli studi esistenti generalmente stima un differenziale medio, tenendo conto di alcune caratteristiche osservabili del lavoratore.

Questo lavoro si differenzia per due motivi. In primo luogo, la stima è effettuata sull’intera distribuzione dei salari. In secondo luogo, si considerano, insieme ad alcune caratteristiche osservabili, quali l’età, il sesso, il livello di istruzione, la qualifica professionale e l’area geografica, anche motivazioni non economiche, come la responsabilità, la sicurezza del lavoro, la gratificazione che può derivare dall’essere dipendente pubblico, l’attitudine a svolgere un lavoro utile alla società, che possono indurre il lavoratore a cercare impiego nel settore pubblico piuttosto che in quello privato.

L’analisi è condotta utilizzando i dati individuali tratti dall’Indagine sui bilanci delle famiglie italiane della Banca d’Italia.

I risultati ottenuti tenendo conto delle sole caratteristiche osservabili suggeriscono che i lavoratori del settore pubblico godono di un differenziale salariale positivo rispetto ai lavoratori con le stesse caratteristiche osservabili degli impiegati nel settore privato: in media, in linea con studi esistenti per l’Italia e per altri paesi, il differenziale è pari al 14 per cento per le donne e al 4 per cento per gli uomini; è generalmente più ampio nelle regioni meridionali e ai livelli salariali più bassi.

Se si tiene conto anche delle motivazioni non economiche il differenziale aumenta notevolmente. La correzione risulta particolarmente ampia oltre la mediana, suggerendo che esse possono essere importanti soprattutto per i redditi più elevati.

I risultati sono confermati utilizzando diverse specificazioni del modello di stima. Quando il confronto con il settore pubblico è limitato alle sole imprese private di grandi dimensioni, un aggregato con caratteristiche più simili a quelle dell’impiego pubblico, le stime segnalano invece l’esistenza di un differenziale significativo in favore del settore pubblico solo per le donne, anche se più contenuto rispetto al caso generale