N. 817 - Le determinanti macroeconomiche del carry trade

Go to the english version Cerca nel sito

di Alessio Anzuini e Fabio Fornarisettembre 2011

Il carry trade è una strategia finanziaria che consiste nel prendere posizioni lunghe (comprare a termine) in valute con elevati tassi d’interesse (target currency) finanziate tramite l’indebitamento in valute con bassi tassi d’interesse (funding currency). Tali posizioni vengono mantenute sul mercato fino a quando i differenziali sui tassi d’interesse rimangono elevati e la volatilità dei tassi di cambio bassa.

Il lavoro mostra come diversi shock macroeconomici (di domanda, di offerta o monetari), che comportano un aumento del differenziale di tasso d’interesse tra due paesi, possano generare dinamiche diverse per le posizioni di carry trade, per la rischiosità di tali posizioni e per il tasso di cambio. Gli shock sono identificati tramite restrizioni di segno sulle risposte d’impulso in un modello autoregressivo vettoriale (VAR), stimato da gennaio 1986 a settembre 2009. I tassi di cambio bilaterali nei confronti del dollaro statunitense e le aree considerati sono: area dell’euro, Giappone, Svizzera, Canada, Australia e Regno Unito. I risultati principali del lavoro sono i seguenti.

Gli shock di domanda forniscono il contributo più elevato ai movimenti dei tassi di cambio riconducibili ad operazioni di carry trade. Le posizioni in carry trade aumentano relativamente di più e il tasso di cambio si apprezza maggiormente quando il differenziale d’interesse si amplia in seguito a uno shock di domanda piuttosto che a uno di offerta oppure di natura monetaria.

Essendo i movimenti dei tassi d’interesse derivanti da shock di domanda riconducibili alla risposta endogena della politica monetaria, si conclude che gli speculatori sul mercato dei cambi reagiscono maggiormente agli sviluppi della componente sistematica della politica monetaria, caratterizzata da una maggiore persistenza, rispetto alle sue variazioni inattese. Gli shock di offerta tendono invece ad avere effetti più deboli e incerti sui tassi di interesse e quindi sul cambio.

Condizionatamente ad uno shock di domanda di tipo finanziario, ovvero un aumento inatteso dell’appetito per il rischio, le posizioni sul mercato riconducibili all’attività di carry trade aumentano in modo particolarmente significativo, generando un apprezzamento della target currency ed un aumento del rischio associato a tali posizioni.

I risultati del lavoro implicano che le autorità monetarie dovrebbero attendersi un apprezzamento del tasso di cambio anche quando l’incremento dei tassi d’interesse è almeno in parte anticipato dagli operatori.

Pubblicato nel 2012 in: Review of International Economics, v. 20, 3, pp. 468-488

Testo della pubblicazione