N. 804 - Il miglioramento qualitativo delle produzioni italiane: evidenze da prezzi e strategie delle imprese

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di Valter di Giacinto e Giacinto Micucciaprile 2011

Nell’ultimo decennio il sistema industriale italiano ha attuato significativi processi di trasformazione, anche innalzando la qualità dei propri prodotti (upgrading). In questo lavoro viene proposto un metodo per misurare il miglioramento qualitativo dei prodotti; vengono inoltre analizzati gli effetti di tale miglioramento sulla performance delle aziende.

La misurazione dell’upgrading incontra generalmente una serie di problemi, riconducibili alla difficoltà di definire la qualità di un bene, nonché alla scelta della metodologia da adottare e ai vincoli derivanti dalla disponibilità dei dati. Con riferimento al primo aspetto, la qualità dei beni può riflettere aspetti di diversa natura, riconducibili al miglioramento della funzionalità dei prodotti, alle loro caratteristiche intrinseche, allo sviluppo dell’assistenza post vendita.

In letteratura vengono solitamente utilizzate misure della qualità dei beni basate sugli input, quale il capitale umano degli addetti o, più frequentemente, sui valori medi unitari dei beni ricavati dai dati aggregati sulle esportazioni.

In questo lavoro innoviamo rispetto ai metodi usualmente utilizzati, proponendo una misura della qualità che si basa sui prezzi di vendita, utilizzati come indicatori della qualità "percepita" dai consumatori. In particolare il miglioramento qualitativo delle produzioni italiane viene misurato in base a quella componente dei prezzi che dovrebbe rappresentare il corrispettivo del maggior valore della produzione attribuibile ad aspetti tangibili (l’innovazione di prodotto) o intangibili (investimenti sul marchio).

Vengono utilizzati a tal fine dati a livello di impresa, derivanti dall’indagine condotta annualmente dalla Banca d’Italia sulle aziende industriali con almeno 20 addetti e dalle informazioni contabili della Centrale dei Bilanci. L’indagine della Banca d’Italia, in particolare, consente di identificare le imprese che nel corso del periodo 200006 hanno adottato cambiamenti di strategia, puntando sulla qualità dei prodotti e investendo sull’affermazione dei marchi. La stima viene effettuata su un campione chiuso di circa 500 imprese per il periodo 2000-06. Nell’analisi econometrica si tiene conto di altri fattori che influiscono sui prezzi, riconducibili alla domanda, ai costi, alla produttività e al potere di mercato.

L’analisi suggerisce che l’industria italiana ha realizzato un diffuso processo di miglioramento qualitativo, riconducibile sia alla componente tangibile di prodotto, sia a quella intangibile. In base alle nostre stime, un quarto dell’aumento dei prezzi alla produzione nel periodo 2000-06 ha rappresentato la controparte per il maggior valore apportato dall’upgrading. Il miglioramento dei prodotti è stato più intenso nei comparti del Made in Italy, quali la moda e la meccanica.

Nel lavoro vengono infine valutati gli effetti delle politiche di upgrading sulla performance aziendale, mostrando che le imprese che hanno innalzato la qualità dei prodotti hanno fatto registrare un incremento delle vendite, dell’occupazione e dei margini unitari di profitto.

Pubblicato nel 2012 in: Economia e politica industriale, v. 39, 4, pp. 63-110

Testo della pubblicazione