N. 790 - Un test per la trasmissione del contagio tra est e ovest nel sistema bancario europeo durante la crisi finanziaria

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di Emidio Cocozza e Paolo Pisellifebbraio 2011

Nell’ultimo decennio la presenza di banche estere nell’Europa orientale è aumentata in misura significativa. Attualmente gran parte dei sistemi bancari di quest’area sono fortemente dipendenti dal sostegno finanziario di un numero relativamente ristretto di gruppi bancari dell’Europa occidentale. I legami di natura finanzia ria, sempre più stretti tra le due aree, hanno anche accresciuto i rischi di contagio.

Il presente lavoro esamina le relazioni finanziarie tra i sistemi bancari dell’Europa orientale e occidentale e si propone di identificare i rischi di contagio tra tali sistemi, valutandone l’evoluzione nel corso della recente crisi finanziaria.

L’analisi empirica è condotta su un campione di banche quotate, composto dalle maggiori banche con sede nell’Europa orientale, dai gruppi bancari dell’Europa occidentale che detengono le più elevate quote di mercato nei sistemi bancari dell’Europa orientale (“gruppi bancari specializzati”), e dalle rimanenti maggiori banche europee con sede nell’Europa occidentale per dimensione dell’attivo ("gruppi non specializzati").

Nello studio si utilizza un indicatore di rischio di insolvenza che combina dati sui corsi azionari con informazioni di bilancio. Si assume che il contagio sia associato a un marcato e contemporaneo deterioramento, in due o più banche del campione, di tale indicatore, controllando per la presenza di shock comuni a tutti gli intermediari, come, ad esempio, il rarefarsi della liquidità nei mercati interbancari o un brusco aumento dell’avversione al rischio.

I risultati del lavoro indicano che prima della crisi finanziaria i fenomeni di contagio nel campione di banche analizzato sono stati relativamente contenuti e concentrati tra i grandi gruppi europei dell’Europa occidentale. Dall’avvio della crisi nell’estate del 2007, i fenomeni di contagio sono raddoppiati, soprattutto tra i "gruppi bancari specializzati", tra i quali si osserva un aumento significativo del contagio in direzione di altri intermediari appartenenti alla stessa tipologia e verso banche dell’Europa orientale. Vi è anche evidenza di un aumento del contagio dalle banche dell’Europa orientale verso i “gruppi specializzati”. Tale incremento si verifica tuttavia anche considerando un campione di banche con sede in paesi emergenti diversi da quelli dell’Europa orientale, e sembra quindi riflettere un più generale fenomeno di contagio dai sistemi bancari dei mercati emergenti verso quelli dei paesi avanzati.

Questi risultati confermano che durante la crisi finanziaria gli investitori hanno riconsiderato bruscamente i rischi connessi all’attività bancaria nell’Europa orientale, con un conseguente marcato aumento della volatilità dei valori azionari degli intermediari ritenuti maggiormente esposti verso questi mercati. In tale ambito, la mutevole percezione della rischiosità degli intermediari ha rappresentato un significativo canale di propagazione del contagio, in quanto notizie negative relative a un singolo intermediario possono aver innescato una corsa alla vendita delle azioni delle banche con strategie di investimento simili. I legami di partecipazione azionaria tra i "gruppi bancari specializzati" e le loro partecipate, sebbene abbiano svolto un ruolo nella trasmissione del contagio verso i sistemi bancari dell’Europa orientale, non hanno costituito né l’unico né il principale canale di trasmissione degli shock.

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