N. 786 - L’efficienza dei servizi pubblici e la cultura politica

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di Raffaela Giordano e Pietro Tommasinogennaio 2011

L’obiettivo principale di questo lavoro è valutare empiricamente se e come il grado di partecipazione politica dei cittadini influenzi l’efficienza del settore pubblico.

In primo luogo, si calcolano alcune misure di efficienza per cinque servizi pubblici (istruzione, sanità, giustizia, asili nido e smaltimento rifiuti) in 103 province italiane. I risultati confermano l’ esistenza di notevoli differenze territoriali: relativamente a tutti i servizi considerati e in base a tutte le misure adottate, l’efficienza del settore pubblico nelle province del Sud risulta inferiore a quella media italiana.

In secondo luogo, si valuta se questi risultati possano essere spiegati da diversi livelli di partecipazione politica nelle varie aree del paese. L’efficienza dei servizi pubblici dovrebbe, in linea di principio, derivare dall’impegno che gli amministratori esercitano nello svolgimento delle loro funzioni. Questo impegno dipende a sua volta, almeno in parte, dallo sforzo che i cittadini sono disposti a esercitare per valutare l’attività degli amministratori. La letteratura esistente suggerisce che questa disponibilità è associata soprattutto a due fattori: la presenza di valori altruistici e un diffuso interesse per la politica.

Nella seconda parte del lavoro si analizzano empiricamente le relazioni esistenti tra grado di efficienza del settore pubblico e diversi indicatori di “altruismo” e di “interesse per la politica” dei cittadini. Seguendo la letteratura sull’argomento, si considera anche la possibilità che la partecipazione politica non sia esogena al modello, ma che piuttosto dipenda dal livello di efficienza dell’operatore pubblico. Al fine di individuare l’effetto della sola componente esogena dell’interesse per la politica, si ricorre al metodo di stima delle variabili strumentali, utilizzando come strumenti alcune caratteristiche delle istituzioni politiche esistenti nelle varie aree del paese nel XIV secolo o agli inizi del XX secolo.

Infine, sfruttando il fatto che il campione contiene servizi forniti sia dal governo centrale (istruzione e giustizia) sia dalle amministrazioni locali (sanità, a livello regionale, e asili nido e smaltimento rifiuti, a livello comunale), si analizza se il decentramento dell’offerta dei servizi sia in grado di aumentarne l’efficienza.

I risultati evidenziano che indicatori generici di altruismo non spiegano le differenze di efficienza del settore pubblico, mentre indicatori più specifici di interesse per la politica risultano positivamente e significativamente correlati con l’efficienza.

Un ulteriore risultato che emerge dall’analisi empirica è che la gestione a livello locale dei servizi sembra aumentare l’efficienza nelle aree dove questa è relativamente elevata, mentre la riduce in quelle relativamente inefficienti.

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