N. 773 - L’entrata di imprese, le pressioni competitive e la dinamica dell’inflazione negli Stati Uniti

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di Martina Cecioniottobre 2010

Lo studio analizza e quantifica l’effetto sulla dinamica dell’inflazione di variazioni del grado di competitività del mercato di beni e servizi, misurato dal numero di produttori attivi nel mercato stesso. A tal fine un modello standard neo-keynesiano è esteso per includere variazioni endogene del potere di mercato dei produttori (markup desiderato). Nel modello proposto gli imprenditori decidono in ogni periodo se entrare nel mercato, sulla base dei profitti attesi e dei costi fissi di entrata; il markup applicato ai costi marginali dipende negativamente dal numero totale di imprese attive. Da questo modello si deriva una curva di Phillips in cui l’inflazione corrente è influenzata, oltre che dalle attese sull’inflazione futura e dai costi marginali, anche dalle variazioni del numero di imprese: un aumento di queste ultime accresce il grado di concorrenza e provoca una diminuzione dell’inflazione.

La curva di Phillips neo-keynesiana ricavata dal modello è stimata per l’economia statunitense utilizzando la metodologia GMM. L’evidenza mostra che, sulla base della stima dell’elasticità del markup al numero di imprese attive, un aumento del 10 per cento di queste ultime rispetto al valore medio di lungo periodo ridurrebbe l’inflazione annuale di circa un punto percentuale e mezzo. Inoltre, l’elasticità dell’inflazione ai costi marginali risulta maggiore, oltre che stimata con più precisione, rispetto a quanto ottenuto nelle stime della curva di Phillips neo-keynesiana standard.

Ciò è dovuto alla correlazione positiva riscontrata nei dati tra il numero di imprese e i costi marginali nell’arco del ciclo economico: in una fase positiva del ciclo aumentano sia i costi marginali sia il numero di imprese. Quest’ultimo incremento ha un effetto al ribasso sull’inflazione, che compensa parzialmente quello al rialzo connesso all’aumento dei costi marginali.

Il lavoro conclude che l’omissione del grado di competitività, approssimato dal numero di imprese attive, dalla curva di Phillips neo-keynesiana può produrre una stima degli effetti dei costi marginali sull’inflazione distorta verso il basso.