N. 759 - Innovazione finanziaria e rischio: il ruolo dell'informazione

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di Roberto Piazzamaggio 2010

Il lavoro analizza come l’innovazione finanziaria, intesa come maggior numero di possibilità di investimento, influenzi la quantità e il tipo di rischio che gli investitori decidono di assumere. La letteratura economica ha ampiamente studiato la situazione in cui gli incentivi a raccogliere più e migliori informazioni derivano dal fatto che questa consenta di scegliere investimenti con un più elevato rendimento medio. Un’informazione più completa consente di individuare investimenti che, a parità di rendimento medio, sono anche meno rischiosi. Per esempio, un investitore che valuti se acquistare azioni di un’impresa si preoccuperà di stabilirne sia il rendimento medio sia la volatilità. A parità di rendimento atteso una maggiore volatilità ridurrà la propensione a investire.

Gli incentivi a raccogliere informazioni precise, anche se costose, per evitare investimenti troppo rischiosi non sono tuttavia indipendenti dal numero delle opportunità di investimento disponibili. Se, come nel caso di un mercato azionario ben sviluppato, è possibile scegliere di investire in un numero elevato di attività, conoscere con precisione la variabilità di ciascun singolo investimento è meno rilevante. In media, infatti, il cattivo risultato di un’impresa sarà compensato dal buon risultato di un’altra. Pertanto, in un mercato finanziario sviluppato si tenderà a raccogliere meno informazioni precise e costose, perché è possibile un’ampia diversificazione del portafoglio.

La minore domanda di informazioni precise tende tuttavia a ridurre anche la qualità dell’informazione meno precisa. Ad esempio, se nell’economia si producono meno analisi dettagliate perché si riduce la domanda di informazione precisa (e costosa) è ragionevole supporre che anche la qualità dell’informazione pubblica (e meno costosa), ad esempio quella disponibile attraverso i giornali, peggiori. Questo meccanismo ha un effetto negativo su quegli investitori che si basano su questi ultimi canali di informazione, la cui qualità si riduce.

La principale conseguenza di questo fenomeno è che i benefici della riduzione del rischio dovuti ad una migliore diversificazione sono in parte controbilanciati dalla maggiore frequenza con cui gli investitori poco informati scelgono erroneamente investimenti troppo rischiosi.

Questo meccanismo potrebbe spiegare perché, in economie finanziariamente molto sviluppate, si possano verificare improvvisi crolli del mercato finanziario dovuti all’eccessiva accumulazione di investimenti troppo rischiosi.

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