N. 735 - I confidi e i finanziamenti alle piccole imprese

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di Francesco Columba, Leonardo Gambacorta e Paolo Emilio Mistrullinovembre 2009

I consorzi di garanzia collettiva dei fidi (confidi) sono enti finanziari costituiti per favorire l’accesso al credito delle piccole e medie imprese. In Italia circa un milione di imprese sono associate ai confidi.

Questo lavoro analizza l’effetto della partecipazione ai confidi sul costo del credito per le imprese a essi associate, distinguendo per tipologia di banche e dimensione del consorzio. Inoltre, viene esaminato l’effetto dei sussidi pubblici sui confidi.

L’analisi econometrica è stata condotta su un ampio campione di imprese di piccole dimensioni (meno di 20 addetti) censite dalla Centrale dei rischi e dalla Rilevazione campionaria sui tassi attivi. Al fine di valutare gli effetti della partecipazione a un confidi al netto di quelli derivanti dalla disponibilità di garanzie ad essi associata, l’analisi è stata effettuata prendendo in esame i tassi applicati alle aperture di credito in conto corrente che generalmente non sono garantite collettivamente. I principali risultati sono i seguenti.

Le imprese garantite da confidi ottengono finanziamenti in conto corrente a tassi mediamente inferiori di 20 punti base rispetto a imprese con analoghe caratteristiche. Ciò sembrerebbe riflettere prevalentemente il contributo informativo sulla qualità dell’affidato apportato dai confidi, piuttosto che una minore rischiosità delle imprese associate ai confidi. Questo risultato è indirettamente confermato dal fatto che i tassi applicati ai partecipanti a confidi da intermediari particolarmente radicati nel territorio e quindi presumibilmente meno esposti a problemi di asimmetrie informative, risultano mediamente più elevati di 10 punti base rispetto a quelli applicati ad altre imprese.

L’effetto dei confidi sul costo del credito varia in maniera non lineare con la loro dimensione. In particolare, il vantaggio — misurato dalla riduzione del costo del credito — inizialmente cresce con le dimensioni del confidi, raggiunge un massimo per quelli con 8.500 imprese associate per poi decrescere; si annulla nel caso di consorzi con oltre 17.000 imprese. Ciò potrebbe indicare che l’attività di monitoraggio interna tende a essere progressivamente meno efficace all’aumentare del numero di associati.

Infine, il vantaggio in termini di costo del credito ottenuto dalle imprese garantite da confidi che hanno accesso a fondi pubblici, pur permanendo, si dimezza rispetto al caso in cui le risorse sono fornite soltanto da privati. Ciò è coerente con l’ipotesi che l’attività di monitoraggio reciproco sia più efficace in presenza di un maggior coinvolgimento finanziario dei singoli membri.

Pubblicato nel 2010 in: Journal of Financial Stability, v. 6, 1, pp. 45-54

Testo della pubblicazione