N. 712 - Rischiosità delle banche e politica monetaria

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di Yener Altunbas, Leonardo Gambacorta e David Marques-Ibanezmaggio 2009

Il lavoro analizza come la valutazione degli operatori di mercato circa la rischiosità delle banche influenzi la loro capacità di offrire credito e di alimentare tale offerta a fronte di variazioni nella stance della politica monetaria.

A causa dell’innovazione finanziaria e delle connesse modalità di trasferimento del rischio di credito, gli usuali indicatori di bilancio – quali, per esempio, la dimensione, la liquidità o la capitalizzazione – non rappresentano più appieno la vera rischiosità degli intermediari. La percezione della rischiosità degli intermediari da parte del mercato, come dimostrano gli eventi durante la crisi finanziaria iniziata nel 2007, diviene un elemento cruciale per determinare la capacità di finanziamento delle banche.

Utilizzando osservazioni relative a un campione di circa 3.000 banche, in questo studio si stima un’equazione di offerta di credito che include tra le variabili esplicative, oltre alla dimensione della banca e al grado di liquidità e di capitalizzazione, anche l’Expected Default Frequency (EDF) di ciascun intermediario, una misura della percezione da parte del mercato del rischio di fallimento.

Il principale risultato è che l’offerta di credito da parte delle banche meno rischiose è più ampia e meno sensibile a mutamenti delle condizioni monetarie. Tali intermediari hanno, infatti, maggiori capacità di raccolta di fondi sui mercati all’ingrosso e riescono a preservare meglio il loro portafoglio crediti nel caso di una riduzione dei depositi della clientela indotta da una stretta monetaria. Le stime econometriche indicano che nel caso di un aumento di un punto percentuale del tasso di interesse monetario la diminuzione dei prestiti per la banca rappresentativa del quartile di istituti a più basso rischio è pari allo 0,4 per cento, rispetto all’1,8 per cento per quelle del quartile a rischio più elevato.

Il lavoro mostra, inoltre, che la maggiore esposizione dei portafogli crediti delle banche più rischiose agli shock di politica monetaria si attenua durante una fase espansiva. Tale risultato è in linea con l’ipotesi, corroborata da numerosi studi, di una riduzione della percezione del rischio da parte degli operatori di mercato nelle fasi favorevoli del ciclo economico che consentirebbe alle banche rischiose un maggiore accesso ai finanziamenti sul mercato.

Pubblicato nel 2010 in: Journal of Financial Stability, v. 6, 3, pp. 121-129

Testo della pubblicazione