N. 694 - La relazione tra gettito tributario e quadro macroeconomico in Italia

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di Alberto Locarno e Alessandra Staderinidicembre 2008

Il lavoro analizza l’andamento delle entrate tributarie in Italia nel periodo 1978-2006, studiando la relazione tra la dinamica del gettito e l’evoluzione del quadro macroeconomico. Le principali novità rispetto agli studi precedenti consistono nell’identificazione degli effetti delle modifiche normative attuate nell’intero periodo e in una più dettagliata analisi del rapporto tra le principali entrate e le variabili macroeconomiche che meglio ne approssimano le rispettive basi imponibili; questa analisi consente di tenere conto dei cambiamenti intervenuti nella composizione delle principali variabili economiche nel periodo in esame.

I dati “grezzi” sul gettito mostrano una marcata decelerazione delle entrate a partire dalla metà degli anni ottanta, che si acuisce negli anni 2001-05. Lo studio mostra che, tenendo conto degli effetti del ciclo economico e considerando il rapporto tra le singole componenti delle entrate e le variabili macroeconomiche di riferimento (ossia le aliquote implicite di prelievo), l’andamento del gettito negli anni ottanta risulta in gran parte spiegato dal rallentamento della crescita dell’economia e dal calo dell’inflazione. Esso mostra inoltre come l’andamento del gettito nella prima parte dell’attuale decennio sia in parte rilevante riconducibile alle misure discrezionali di riduzione del prelievo.

Per individuare ulteriori fattori che hanno influito sulla dinamica delle entrate tributarie, viene analizzata la relazione delle aliquote implicite con un numero ristretto di variabili. Alcune di queste misurano gli scostamenti tra la base imponibile legale e la variabile macroeconomica utilizzata nella definizione delle aliquote implicite, contribuendo a ridurre gli errori di misurazione; altre variabili colgono modifiche nella struttura dell’economia italiana che influenzano l’incidenza dell’imposta. La stima econometrica segnala, tra l’altro, come il gettito acceleri quando aumentano: l’inflazione (in connessione con il drenaggio fiscale); la quota dei profitti delle banche, il volume dei dividendi distribuiti dalle società quotate e la frazione di spesa delle famiglie destinata all’acquisto di beni durevoli (fattori che segnalano uno spostamento nella composizione del valore aggiunto verso settori con minori possibilità di evasione); i tassi di interesse nominali (per il ruolo dell’imposizione sostitutiva sugli interessi); il grado di disuguaglianza nella distribuzione dei redditi (a causa della struttura progressiva dell’imposta sul reddito).

Relativamente al prelievo sulle imprese, l’analisi mostra una differenza di comportamento tra società di capitali da un lato (soggette all’Ires) e piccole imprese e lavoratori autonomi dall’altro (che pagano prevalentemente l’Irpef). Per le prime, l’analisi conferma che l’imposta sui profitti delle società è la componente del prelievo più reattiva agli andamenti economici: essa cresce, infatti, a un tasso superiore alla base imponibile – approssimata dal risultato lordo di gestione – nelle fasi espansive del ciclo economico, mentre aumenta a un ritmo inferiore in presenza di rialzi del prezzo del petrolio. Con riferimento alle seconde, i risultati dell’analisi sembrano suggerire che il gettito dell'imposta sia maggiormente correlato a fattori di tipo istituzionale che al ciclo economico.

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