N. 680 - Successione familiare e performance d'impresa: evidenze dalle imprese familiari italiane

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di Marco Cucculelli e Giacinto Micuccigiugno 2008

Il saggio analizza l’effetto sulla redditività di un’impresa familiare derivante dall’uscita del fondatore, utilizzando i dati di un campione di imprese manifatturiere italiane.

Nonostante l’ampia diffusione nel mondo di piccole e medie imprese a gestione familiare, gli studi sui legami tra forme di governance e performance delle imprese si sono concentrati su grandi aziende quotate, soprattutto statunitensi, per le quali è disponibile un ampio insieme di informazioni.

Più di recente l’attenzione è stata rivolta al tema della governance familiare, anche in seguito alla sperimentazione di tecniche di verifica empirica più appropriate che in passato, applicate principalmente agli esiti delle successioni familiari. È in questo filone di ricerca che si colloca il presente lavoro.

Gli autori hanno costruito una banca dati sulla base dei risultati di un apposito sondaggio telefonico che ha riguardato circa 3.500 imprese manifatturiere situate in Veneto, Emilia Romagna, Marche e Abruzzo, prevalentemente di piccole e medie dimensioni e operanti soprattutto nei settori tradizionali (ad esempio abbigliamento, legno e mobili, meccanica e prodotti in plastica), Le risposte del sondaggio sono state integrate con i dati di bilancio disponibili negli archivi della Cerved. Il periodo considerato è il 1993-2003. Concentrando l’analisi sul gruppo di 220 imprese per le quali si è verificata l’uscita del fondatore, si cerca di valutarne l’effetto sulla redditività aziendale, a seconda delle caratteristiche del successore e in particolare della sua appartenenza alla stessa famiglia del fondatore.

Gli autori riscontrano un effetto negativo della successione sulla redditività, che risulta tuttavia attenuato in presenza di successori non appartenenti alla stessa famiglia del fondatore; questi ultimi, in particolare, sembrano maggiormente in grado di ristrutturare le aziende in difficoltà.

Considerata la marcata preferenza, in un contesto di piccole e medie imprese, per il mantenimento del controllo in ambito familiare, la parte finale dell’analisi si concentra soltanto sulle aziende del campione nelle quali il successore appartiene alla stessa famiglia del fondatore, con l’obiettivo di valutare in che misura il peggioramento della performance possa effettivamente essere attribuito al ricambio piuttosto che ad altri fattori. Ad esempio, se, per favorirne il buon esito, le successioni avessero luogo tipicamente quando la redditività è elevata, negli anni immediatamente successivi potrebbe esservi un peggioramento della performance per un semplice effetto di mean reversion (ovvero il fenomeno statistico per cui, sotto certe condizioni, una variabile tende prima o poi a tornare intorno al proprio valore medio), non riconducibile alla gestione degli eredi. Tuttavia, anche controllando per questa eventualità, risulta confermato il deterioramento della performance. Infine, il calo di redditività dopo la successione risulta più marcato tra le imprese operanti nei settori caratterizzati da una più intensa competizione.

Pubblicato nel 2008 in: Journal of Corporate Finance, v. 14, 1, pp. 17-31