N. 657 - La crescita della moneta e le dinamiche inflazionistiche

Go to the english version Cerca nel sito

di Barbara Roffia e Andrea Zaghinigennaio 2008

Il lavoro analizza la relazione tra episodi di forte crescita monetaria e inflazione in quindici paesi industrializzati. L’esistenza di una correlazione unitaria tra aggregati monetari e prezzi nel lungo periodo è suggerita dalla teoria quantitativa della moneta. La letteratura economica ha fornito ampia evidenza empirica a favore di tale relazione. Su orizzonti temporali più brevi anche altri fattori possono influenzare l’andamento dei prezzi e quindi tale correlazione può non essere verificata.

Il presente studio cerca di spiegare perché a seguito di alcuni episodi di forte crescita monetaria si sia registrato un significativo incremento nei prezzi nel breve periodo mentre in altri casi ciò non sia accaduto. Invece di analizzare le proprietà statistiche delle intere serie storiche di moneta e prezzi, il lavoro seleziona singoli episodi di crescita monetaria e ne analizza il contesto economico di riferimento. Più nel dettaglio, si verifica se particolari indicatori macroeconomici e finanziari possano aiutare a prevedere il verificarsi di significativi incrementi dell’inflazione su un orizzonte temporale di tre anni.

In una prima parte dello studio si selezionano gli episodi considerati nell’analisi. Questi vengono scelti sulla base dello scostamento della crescita monetaria dalla tendenza di lungo periodo. Sono stati selezionati settantuno periodi di sostenuta crescita monetaria in quindici paesi, nel periodo 1970-2003. Viene poi analizzato l’andamento dell’inflazione nei tre anni successivi alla fine degli episodi; sulla base dei risultati, gli episodi vengono classificati in “inflazionistici” (33) e “non inflazionistici” (38).

In una seconda fase dello studio viene verificata tramite regressioni probit la relazione tra un insieme di variabili e la probabilità di osservare successivi incrementi inflazionistici. L’evidenza empirica mostra come gli episodi di forte crescita monetaria associati a sostenuti incrementi degli indici azionari e dei prezzi delle case e a una elevata dinamica del credito al settore privato tendono a essere seguiti da significativi incrementi dell’inflazione. Al contrario, quando la crescita monetaria avviene in un contesto di bassa crescita economica, di assenza di tensioni o andamenti bruschi o anomali nei mercati finanziari e di moderata dinamica del credito al settore privato, la probabilità di osservare un significativo incremento dell’inflazione nei tre anni successivi è molto più contenuta.

Da un punto di vista di policy questi risultati implicano che nel breve periodo le dinamiche degli aggregati monetari devono essere monitorate congiuntamente ad altri indicatori.

Pubblicato nel 2007 in: International Finance, v. 10, 3, pp. 241-280

Testo della pubblicazione