N. 621 - Perché l’incertezza sulla domanda frena l’attività d’investimento.Risultati di un’analisi su un panel di imprese manifatturiere italiane

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di Maria Elena Bontempi, Roberto Golinelli e Giuseppe Parigiaprile 2007

La relazione tra decisioni d’investimento e incertezza è un tema divenuto ormai classico nel dibattito economico. In generale, la grande maggioranza dei lavori empirici ha riscontrato l’esistenza di un legame di segno negativo tra investimenti e incertezza; esso deriverebbe in larga misura dalla natura “irreversibile” delle decisioni di investire, vale a dire dalla scarsa convenienza a disfarsi di un bene capitale una volta acquistato; tale scarsa convenienza indurrebbe a procrastinare gli investimenti nel caso in cui l’incertezza sulle prospettive della domanda sia significativa. Secondo la teoria economica, l’irreversibilità dovrebbe avere effetti meno rilevanti, al limite nulli, al crescere del grado di concorrenza del mercato dei prodotti e del grado di flessibilità del mercato del lavoro.
Facendo seguito a precedenti analisi, questo lavoro si concentra sulla relazione tra decisioni di investimento e incertezza sull’evoluzione della domanda nel settore manifatturiero italiano. In sintonia con le indicazioni della letteratura si pone particolare attenzione ai risultati corrispondenti alle diverse ipotesi sulla tecnologia produttiva e sulla forma di mercato in cui operano le imprese. A tal fine si utilizza, per la prima volta in questo tipo di analisi, un campione di imprese manifatturiere con più di 50 addetti. Il periodo di stima (1996-2004) comprende un ciclo economico completo ed è caratterizzato da cambiamenti di grande rilevanza: l’adesione all’Unione monetaria, la forte intensificazione della concorrenza da parte dei paesi emergenti, i mutamenti normativi nei mercati del prodotto e del lavoro. I dati utilizzati sono tratti dalla Centrale dei Bilanci e dall’inchiesta sugli investimenti delle imprese manifatturiere, condotta ogni anno dalle filiali della Banca d’Italia; di particolare importanza sono le informazioni, utilizzate per la prima volta nella dimensione temporale, sui piani di accumulazione, sull’incertezza relativa alle previsioni della domanda dei prodotti delle singole imprese e sulle tipiche variabili di bilancio (stock di capitale, cash-flow, valore aggiunto ecc.).
I principali risultati sono i seguenti.
a)Viene confermata la relazione negativa tra le decisioni di investimento e l’incertezza.
b)L’entità dell’effetto cresce all’aumentare del grado di irreversibilità dei beni capitale e del livello di rigidità del fattore lavoro. Con riferimento agli effetti del potere di mercato delle singole imprese, un risultato originale dell’analisi è costituito dal fatto che l’effetto dell’incertezza appare nettamente inferiore per le imprese più esposte alla concorrenza, come ad esempio quelle più presenti sui mercati internazionali.
c)L’analisi dinamica ha messo in luce come l’effetto negativo dell’incertezza tenda a ridursi fino quasi a scomparire negli ultimi anni del campione. Nel lavoro si sono considerate varie possibili cause; quella più plausibile appare la riduzione del potere di mercato delle imprese osservata nel corso del periodo.
d)Similmente, il graduale cambiamento delle regole che governano il mercato del lavoro ha presumibilmente contribuito a mitigare l’effetto negativo dell’incertezza sulle decisioni di investimento. L’accresciuta flessibilità nell’utilizzo del fattore lavoro ha consentito alle imprese di compensare gli effetti dell’irreversibilità delle decisioni di investimento; ne è derivata una più elevata elasticità di risposta dell’accumulazione in capitale fisso alla crescita attesa.

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