N. 601 - La redditività delle banche e il ciclo economico

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di Ugo Albertazzi e Leonardo Gambacortasettembre 2006

Il lavoro presenta la stima di un modello econometrico della redditività bancaria nei principali paesi industrializzati nel periodo 19812003. Il modello si compone di cinque equazioni volte a valutare gli effetti nel breve e nel lungo periodo di variazioni delle principali variabili macroeconomiche. Le stime consentono di mettere in luce alcune tendenze di medio termine comuni a tutti i paesi, ma anche il persistere di rilevanti differenze.

Dalla metà degli anni novanta i livelli di redditività dei sistemi bancari dei principali paesi dell’area dell’euro hanno registrato un processo di convergenza; al contrario è rimasta elevata la differenza tra le banche dell’area e quelle dei paesi anglosassoni. La redditività di queste ultime risulta strutturalmente maggiore di quella nell’area dell’euro, anche tenendo conto delle differenze nel ciclo economico e del diverso grado di sviluppo dei mercati finanziari. Vi contribuisce una struttura dei costi più flessibile.

I profitti delle banche sono prociclici: la crescita del PIL influenza positivamente il margine di interesse, attraverso il suo impatto sull’attività di finanziamento, e negativamente le perdite su crediti, per mezzo degli effetti sulla qualità del credito. La maggiore prociclicità dei profitti bancari riscontrata nel Regno Unito e negli Stati Uniti dipende prevalentemente dalle diverse politiche di accantonamento e tende a ridursi nel tempo. Il margine di interesse delle banche italiane, spagnole e portoghesi, i cui bilanci sono caratterizzati da una durata media dell’attivo più contenuta, è meno influenzato dalle fluttuazioni dei tassi d’interesse a medio e a lungo termine e maggiormente da quelle dei tassi monetari.

Nei paesi dell’area dell’euro l’adozione della moneta unica non ha determinato cambiamenti strutturali nella relazione tra la redditività bancaria e il ciclo economico; fa eccezione il legame tra il risultato della negoziazione di titoli e valute e la struttura a termine dei tassi di interesse, verosimilmente a causa del diverso regime di politica monetaria.

Pubblicato nel 2009 in: Journal of Financial Stability, v. 5, 4, pp. 393-409

Testo della pubblicazione