N. 546 - Avversione al rischio e comportamento economico

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di Luigi Guiso e Monica Paiellafebbraio 2005

Il lavoro analizza empiricamente il legame tra il grado di avversione al rischio delle famiglie italiane e un insieme di scelte in condizioni di incertezza.

La propensione individuale ad assumere rischi è misurata con un indice costruito sulla base di informazioni raccolte attraverso l’indagine condotta dalla Banca d'Italia sui bilanci delle famiglie italiane nel 1995.

Dall’analisi emerge che l’indicatore della propensione al rischio è un fattore molto importante nel determinare i comportamenti. Ad esempio, al crescere dell’avversione al rischio diminuisce la probabilità che un individuo svolga un lavoro autonomo o un’attività a carattere imprenditoriale, mentre aumenta quella che sia occupato nel settore pubblico. Al crescere dell’avversione al rischio diminuiscono anche gli investimenti volti a conseguire livelli più elevati di istruzione (il cui rendimento è incerto), la mobilità geografica e la probabilità di cambiare datore di lavoro.

Il lavoro analizza poi la relazione tra l’indicatore di avversione al rischio e un insieme di variabili che riflettono le prospettive di reddito futuro. I risultati mostrano che i redditi attesi decrescono all’aumentare dell’avversione al rischio così come diminuisce la volatilità dei redditi futuri. Ciò è coerente con l’ipotesi che gli agenti più avversi al rischio optino per attività caratterizzate da redditi mediamente più bassi, ma soggetti a minore incertezza.

Anche la probabilità di investire in attività finanziarie rischiose (azioni, obbligazioni private, quote di fondi comuni) diminuisce al crescere dell’avversione al rischio.

Nel complesso il lavoro suggerisce che gli individui più avversi al rischio accettino livelli di reddito mediamente più bassi, ma più sicuri. Si può stimare che l’influenza della propensione al rischio nelle scelte occupazionali contribuisca a determinare le disuguaglianze nella distribuzione del reddito nella stessa misura delle differenze nei livelli di istruzione.

Pubblicato nel 2006 in: P. A. Chiappori e C. Gollier (eds.) Competitive Failures in Insurance Markets: Theory and Policy Implications, Monaco, CESifo

Testo della pubblicazione