N. 539 - La crescita dell’economia italiana negli anni novanta tra ritardo tecnologico e rallentamento della produttività

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di A. Bassanetti, M. Iommi, C. Jona-Lasinio e F. Zollinodicembre 2004

Nel lavoro, frutto di una collaborazione fra ricercatori della Banca d’Italia e dell’Istat, si presentano i risultati di un’analisi della contabilità della crescita (growth accounting) per l’economia italiana negli ultimi vent’anni, allo scopo di valutare l’impatto derivante dall’impiego dei fattori produttivi separatamente da quello della produttività totale dei fattori (PTF). L’analisi è condotta sia per l’aggregato dell’economia, sia per circa trenta settori produttivi. Particolare attenzione è dedicata al ruolo ricoperto dal processo di accumulazione di beni strumentali più direttamente collegati alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC). A questo fine è stata appositamente predisposta la ricostruzione, per un’ampia varietà di beni e di settori, dello stock di capitale produttivo e del rispettivo costo d’uso, opportunamente corretto per i fattori di natura fiscale. La banca dati che ne è risultata ha consentito di misurare, per la prima volta in Italia, il flusso dei servizi del capitale in larga conformità con il sistema dei conti nazionali. Per il flusso dei servizi del lavoro, è stata impiegata la stima già proposta da Brandolini e Cipollone in una precedente ricerca (cfr. Temi di discussione n. 422).
I principali risultati dell’analisi possono essere sintetizzati come segue.
1) Nel periodo 1980-2001 in Italia il valore aggiunto a prezzi costanti è cresciuto in media dell’1,9 per cento all’anno. L’accumulazione di capitale ha fornito il contributo più elevato (0,8 punti percentuali), seguita dall’input di lavoro (0,6 punti percentuali) e dalla crescita della PTF (0,5 punti percentuali).
2) L’incremento della produttività nell’industria in senso stretto è risultato superiore rispetto a quanto registrato nell’insieme dell’economia; nel settore dei servizi, invece, la PTF ha avuto un ruolo marginale.
3) L’apporto proveniente dall’accumulazione della componente TIC del capitale è risultato di misura contenuta, confermando il ritardo italiano nell’adozione delle nuove tecnologie. Nel corso degli anni novanta è emerso un miglioramento, diffuso a tutte le componenti delle TIC, soprattutto nei settori dell’Intermediazione monetaria, finanziaria e assicurazioni, del Commercio e dei Servizi alle imprese.
4) La crescita della PTF, in netta accelerazione tra la metà degli anni ottanta e i primi anni no vanta, ha successivamente manifestato un brusco rallentamento, sino ad annullarsi nel periodo più recente per l’economia nel suo complesso e a diventare lievemente negativa nell’industria manifatturiera.
5) Mentre in passato gli andamenti della produttività erano in linea con il ciclo aggregato, il rallentamento intervenuto dalla metà degli anni novanta si è accompagnato a una accelerazione dell’attività e a un accresciuto impiego dei fattori primari. Ne deriva l’acuirsi dell’effetto dei fattori strutturali e di sistema sottostanti la debole performance dell’economia italiana.
6) La decelerazione della PTF ha interessato la totalità dei settori, con l’eccezione di alcune attività terziarie, tra cui l’Intermediazione monetaria, finanziaria e assicurazioni, nonché i Trasporti e comunicazioni.