N. 538 - Un modello empirico di tipo microeconomico per la stima di una funzione di matching con un’applicazione al caso italiano e spagnolo

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di Franco Peracchi e Eliana Vivianodicembre 2004

Il processo di incontro tra domanda e offerta di lavoro viene comunemente descritto mediante l’uso di modelli di tipo macroeconomico che pongono in relazione il numero totale di assunzioni che hanno luogo in un dato periodo e il numero di disoccupati e di posti vacanti (funzione di matching). Date alcune ipotesi sulla forma funzionale del processo di matching, la letteratura empirica stima l’effetto di mutamenti intervenuti nell’offerta o nella domanda di lavoro sul numero di assunzioni.

I risultati ottenuti dipendono però in modo cruciale da come sono definiti e misurati i due input della funzione di matching, cioè il numero di persone che offrono il proprio lavoro e il numero di posti vacanti. I risultati empirici tendono a mostrare che una parte non trascurabile dei movimenti della popolazione senza lavoro verso l’occupazione riguarda individui non facilmente classificabili (forze di lavoro potenziali, lavoratori scoraggiati, ecc.). Tuttavia le funzioni di matching di tipo aggregato non consentono di descrivere compiutamente la varietà dei comportamenti di ricerca di impiego, limitando spesso l’analisi a coloro che sono tradizionalmente classificati come disoccupati.

In secondo luogo, per la stima della funzione di matching è necessario avere dati affidabili sul numero dei posti vacanti; tuttavia tali dati non sono sempre disponibili (per esempio, non lo sono nel caso dell’Italia). Per ovviare a tale problema, la letteratura empirica spesso adotta alcune misurazioni approssimate del numero totale di posti vacanti, la cui qualità e attendibilità non sono comprovate. Inoltre, la varietà delle misure proposte per approssimare il numero di posti vacanti rende difficile confrontare i risultati ottenuti per diversi paesi.

Il presente lavoro propone un approccio differente al problema della stima di un modello per l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. In particolare si dimostra che, con l’utilizzo di una semplice forma funzionale derivata da un modello microeconomico, è possibile stimare congiuntamente le determinanti della scelta di cercare un impiego e alcune caratteristiche del processo di matching. Tale metodologia è applicabile a dati individuali sulle transizioni dalla condizione di non occupato a quella di occupato. Tali dati, raccolti nell’ambito delle indagini sulle Forze di lavoro, sono correntemente prodotti da diversi istituti di statistica europei con il coordinamento di Eurostat: essi consentono quindi anche una maggiore comparabilità internazionale.

L’articolo presenta un’applicazione ai processi di matching in Italia e in Spagna. Le stime suggeriscono che in entrambi i paesi la dinamica delle assunzioni riflette principalmente oscillazioni della curva di domanda, differentemente da quanto tipicamente riscontrato per altre economie europee.