N. 537 - Impulsi di politica monetaria, andamento della produzione osservato su base territoriale e meccanismo di trasmissione

Go to the english version Cerca nel sito

di Massimo Carusodicembre 2004

Il lavoro si avvale di dati disaggregati relativi all’andamento del prodotto nelle diverse regioni italiane per verificare se interventi di politica monetaria comportino effetti territorialmente omogenei ovvero eterogenei, e per individuare le determinanti settoriali e territoriali dell’eventuale eterogeneità.

L’analisi empirica utilizza 164 indicatori mensili sulle tendenze della produzione industriale, elaborati sulla base di dati ISAE disponibili per tutte le regioni italiane (con l’esclusione della Valle d’Aosta) e per i principali comparti manifatturieri, nel periodo 1986-1998.

Seguendo una metodologia econometrica ampiamente utilizzata, l’identificazione degli impulsi di politica monetaria viene effettuata mediante la stima di un sistema VAR, con un appropriato ordinamento delle variabili endogene. Queste includono, oltre al tasso di interesse del mercato monetario e al prodotto locale, alcune variabili internazionali (il volume delle importazioni mondiali, i prezzi del petrolio e delle materie prime), una misura del ciclo e le principali grandezze nominali interne (la produzione industriale, i prezzi al consumo e i salari), e alcune variabili finanziarie (il tasso di cambio, la moneta M2, un aggregato creditizio e il differenziale tra il tasso d’interesse sui prestiti bancari e il rendimento dei titoli di Stato).

I risultati ottenuti confermano la presenza di effetti differenziali della politica monetaria nei settori industriali e l’esistenza di eterogeneità nel meccanismo di trasmissione. L’impatto di un aumento non anticipato dei tassi a breve sul prodotto è più elevato della media nei comparti caratterizzati da maggiori investimenti per addetto e nei settori che presentano una più ampia correlazione ciclica con l’andamento dell’output aggregato. L’impatto è invece inferiore alla media nei comparti manifatturieri in cui le imprese presentano un grado di liquidità relativamente più elevato.

Gli effetti degli shock di politica monetaria risultano direttamente connessi alla dimensione d’impresa: sono più ampi per i comparti con un fatturato mediano relativamente elevato e più contenuti per i settori con una maggiore presenza di piccole unità produttive e di banche di minori dimensioni.

Pubblicato nel 2006 in: Giornale degli economisti e annali di economia, v. 65, 1, pp. 1-30

Testo della pubblicazione